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Il "modello Islanda" conquista Santa Severina

SANTA SEVERINA L’uso di droghe e alcool negli adolescenti è uno dei problemi più diffusi nelle società occidentali. Tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, il numero di under 18 che afferman…

Pubblicato il: 29/01/2017 – 14:59
Il "modello Islanda" conquista Santa Severina

SANTA SEVERINA L’uso di droghe e alcool negli adolescenti è uno dei problemi più diffusi nelle società occidentali. Tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, il numero di under 18 che affermano di esseri ubriacati o di aver fatto uso di droghe è in aumento di anno in anno.
Tra i Paesi più colpiti da questa piaga, fino a qualche anno fa c’era l’Islanda che però grazie ad un sapiente mix di leggi – tra cui anche il coprifuoco – e programmi sociali è riuscita, in 20 anni, ad abbattere significativamente il numero di adolescenti dediti a tali pratiche.
Sport, attività ricreative e stretta collaborazione tra famiglie e scuole hanno infatti portato ad appena il 5% del totale il numero di adolescenti che usano droghe o alcol, contro il 48% registrato nel 1997.
La ricetta, la cui efficacia è stata quindi confermata dai dati pubblicati da uno studio pubblicato da Mosaic Science, non ha trovato applicazione al di fuori dei confini islandesi, almeno non a livelli significativi. Il perché è abbastanza facile da capire: sono necessari volontà politica, da attuare anche attraverso scelte a volte impopolari, e forti investimenti affinché si possa arriva a risultati. Risultati che per arrivare hanno bisogno di un orizzonte temporale lungo.
Eppure, proprio in Italia, anzi proprio in Calabria, c’è chi ha inteso candidarsi per replicare il modello islandese, adattandolo alla propria realtà. Si tratta di Santa Severina, un paese in provincia di Crotone famoso per il bellissimo castello normanno e la caratteristica piazza Campo con il suo disegno ellittico e le direttrici cardinali disegnate con il marmo bianco.
Il Comune di duemila abitanti ha quindi deciso di partecipare al progetto islandese nel 2015: dopo un incontro con gli esperti di Reykjavik che hanno illustrato le modalità del progetto, ai 50 studenti tra i 15 e i 16 anni del liceo classico di Santa Severina sono stati somministrati dei questionari appositamente creati. Dall’analisi delle risposte effettuata in Islanda, ne è venuto fuori che la realtà del tempo libero speso dai giovani santaseverinesi era fatta di nessuna attività extrascolastica o sportiva, trovandosi così facilmente a contatto con la realtà dei bar del paese dove era evidentemente più facile entrare in contatto con l’alcol, una sostanza – tra l’altro – che non viene avvertita come un pericolo né dai ragazzi né dai loro genitori.
Sono quindi iniziati gli interventi, mirati soprattutto a dare ai ragazzi delle alternative al bar. Per conoscere i risultati dell’applicazione del modello islandese, bisognerà attendere la somministrazione dei questionari, ma intanto già in molti sottolineano come ci siano molti meno ragazzi a girovagare per i bar e quindi – presumibilmente – sia sensibilmente diminuito il numero di quelli che finisco per abusare di alcol.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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