Ci scrive Fabio Gallo, presidente della “Fondazione Paolo di Tarso” che ha sede a Roma: «Anche noi siamo stati denunciati da Oldani Mesoraca solo per avere pubblicato i contenuti forniti da…
Ci scrive Fabio Gallo, presidente della “Fondazione Paolo di Tarso” che ha sede a Roma: «Anche noi siamo stati denunciati da Oldani Mesoraca solo per avere pubblicato i contenuti forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato che scriveva con chiarezza della posizione ritenuta illegittima di alcuni giornalisti tra i quali il Mesoraca. La cosa che mi impressiona ancor di più, però, è la posizione del governatore Mario Oliverio che, nella sua qualità da rappresentante della massima istituzione politica regionale, non ha inteso chiarire la questione. Questo silenzio suona male poiché, a fronte di tanti lamenti e interrogativi sulla vicenda, è come se il governatore avesse qualche interesse a proteggere chi, a detta dalla Ragioneria Generale dello Stato, opera nella Regione in maniera non lecita. Personalmente non credo che Mario Oliverio abbia interessi in tal senso ma non agendo, nonostante tutto, si potrebbe essere portati a crederlo. La questione appare come un cancro che ogni giorno, tramite denunce di risarcimenti, etc., lancia le sue metastasi che colpiscono quel mondo dell’informazione che non sa più come adempiere al proprio dovere. Mi chiedo per davvero quale sia il futuro di chi ancora riesce a fare giornalismo. Noi siamo un piccolissimo gruppo e non abbiamo voce in capitolo. Ma la nostra coscienza è identica a quella di coloro i quali vorrebbero che a prevalere fosse una sana normalità in un contesto di legalità. A questo punto è lecito chiedersi se la Procura della Repubblica di Catanzaro e di Reggio Calabria abbiano aperto un fascicolo in tal senso e anche questa pretesa di “intoccabilità” da che cosa deriva. Mi scusi se le ho fatto perdere qualche minuto, ma sono davvero senza parole. La Calabria mi stupisce sempre più e non solo per la sua bellezza». Anche noi siamo a chiederci da dove deriva questa “pretesa d’intoccabilità” che sfoggia Oldani Rocco Mesoraca e con lui la filiera di burocrati e politici che lo mantengono alla guida dell’Ufficio stampa della Regione Calabra senza averne titolo. Evidentemente un “interesse” ci deve esser anche se noi stentiamo ad individuarlo.