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L'onorabilità di Mesoraca e le leggi violate

Vale cinquantamila euro l’onorabilità professionale di Oldani Rocco Mesoraca che siede alla scrivania di capo dell’Ufficio stampa della Regione Calabria grazie ad una serie di documenti illegittimi…

Pubblicato il: 30/01/2017 – 5:38
L'onorabilità di Mesoraca e le leggi violate

Vale cinquantamila euro l’onorabilità professionale di Oldani Rocco Mesoraca che siede alla scrivania di capo dell’Ufficio stampa della Regione Calabria grazie ad una serie di documenti illegittimi e falsi, per come autorevolmente certificato da una ispezione del Mef. La stima è dell’avvocato Nunzio Raimondi, che nella qualità di procuratore del Mesoraca ci ha formalmente chiesto, appunto, la somma di cinquantamila euro per i «danni subiti dal dottor Mesoraca Oldani Rocco, in relazione alla propria attività professionale».
Peccato che nella lettera con la quale il procuratore del Mesoraca stima il danno e ne chiede il pagamento, cita gli articoli («…due articoli dal contenuto altamente diffamatorio…») ma nulla dice nel merito dei loro contenuti. 
Leggiamo: «…dipingendo il dottor Mesoraca come “un fantasma accidioso e vendicativo” ovvero come “un abusivo che guida la comunicazione della giunta regionale”. Le varie espressioni usate, certamente, non rispecchiano – scrive il procuratore del Mesoraca – la figura del dottor Oldani, il quale gode della stima più assoluta da parte di tutti i colleghi, proprio in virtù della sua correttezza, trasparenza e professionalità che hanno contribuito a rendere la sua carriera impeccabile; a causa della predetta pubblicazione, il dottor Mesoraca Oldani Rocco ha subito un grave danno alla sua immagine e reputazione, considerata la fama di cui gode in virtù dell’importante ruolo che riveste».
Fermiamoci qui. Con grande onestà intellettuale, il procuratore del Mesoraca scrive che il suo assistito ha immagine, reputazione e fama proprio in virtù «dell’importante ruolo che riveste». Non fosse stato per lustri il capo dell’ufficio stampa della Regione Calabria nessuno si sarebbe accorto della sua esistenza. Verissimo. È quanto sosteniamo anche noi, aggiungendo però che quell’incarico lo ha assunto attraverso una spudorata carriera clandestina e grazie ad un cumulo di carte false. Non ultimo il falso attestare che egli sia un dipendente regionale, laddove si è dimesso dal 1995. In Regione vi era entrato da geometra con la legge 285 e, cominciando da subito a sorvolare su leggi e regolamenti, nel mentre lavorava per la Regione era anche dipendente di Telespazio dove svolgeva il praticantato giornalistico. Il resto andrebbe chiesto all’onorevole Guido Rhodio, lui potrebbe dire molto sulle doti di Oldani Rocco Mesoraca.
Tornando al valore dell’onorabilità del Mesoraca, essa basa sul fatto che ancora oggi la giunta regionale guidata da Mario Oliverio rifiuta di ripristinare la legalità ed aggrava la sua posizione: fino a ieri presidente e assessori potevano non sapere, da tre settimane sanno che Oldani Rocco Mesoraca non può stare dove sta, la sua nomina è viziata da insanabili falsità. Eppure lo lasciano dove sta e questo lo fa ringalluzzire sino al tentare di intimidirci chiedendo soldi. 
Ovviamente dal canto nostro non ci aspettavamo e non ci aspettiamo un recupero di legalità da parte di Gerardo Mario Oliverio e della sua giunta “tecnica”. Non siamo ingenui fino a tal punto e ben per questo, e molto prima di ricevere la lettera del procuratore del Mesoraca e la stima dell’onorabilità professionale di quest’ultimo, abbiamo depositato richieste alla magistratura amministrativa, contabile e penale perché, ognuna per la sua parte di competenza, ripristini la legalità violata, risarcisca i contribuenti calabresi dei soldi illecitamente percepiti dal Mesoraca e dichiari nulli tutti gli atti da questi firmati nella qualità di capo ufficio stampa, atti che non sono comunicati stampa ma provvedimenti amministrativi per diverse centinaia di migliaia di euro.
Oggi don Gerardo Mario Oliverio, il parroco che predica ciò che non pratica, presenta il suo “report”. Nei giorni scorsi ha diffuso una nota per presentare l’evento: «”Calabria in corso” mutua il cantiere per la costruzione di una Regione “normale”, quella delle regole e dei diritti. Una Regione che deve lasciarsi alle spalle pratiche e rendite clientelari che nel passato hanno costituito un ostacolo alla democrazia ed allo sviluppo e favorito, invece solo interessi di gruppi ristretti». Servirà il coraggio degli impostori per sostenere questi concetti avendo seduto accanto Oldani Rocco Mesoraca.

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