ROMA «Come “Comitato per il No” presenteremo presto una proposta sulla legge elettorale. Potrebbe essere una bozza di dibattito su cui mi auguro possano intervenire anche i cittadini, perché la politica è stata a lungo cieca e sorda di fronte a questa necessità». Così Anna Falcone, costituzionalista, intervenuta a un convegno su “Democrazia e partecipazione” a San Macuto. Avvocato calabrese, Falcone è salita agli onori della cronaca nelle settimane precedenti il referendum costituzionale del 4 dicembre difendendo col proprio Comitato la posizione del No. Una “Lady in rosso”, è stata ribattezzata dai giornali, addirittura “un’anti-Boschi”. Oggi si batte anche «per il diritto dei cittadini a proporsi come candidati. Abbiamo conquistato il diritto voto, dobbiamo ancora conquistare la capacità di partecipare ai partiti. Siamo in una fase avanzata di domanda democratica, chiediamo dunque una democrazia partecipativa».
Col Comitato del referendum costituzionale «abbiamo messo insieme varie anime, unite per un obiettivo comune. Il risultato è stato oltre le nostre più rosee aspettative, ma non mi riferisco ai voti ottenuto bensì all’altissima partecipazione». Deve cambiare dunque il ruolo dei cittadini, che devono in futuro diventare «attivi fuori e dentro i partiti». Con un occhio però rivolto alle derive, che la Falcone individua in estremismi e populismi. «Bisogna fare attenzione che questa grande fame di partecipazione non trovi sfogo in esperienze simili», conclude.
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