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Il messaggio di Fiorita a Catanzaro. E al Pd

CATANZARO Il dado è tratto, la campagna elettorale che porterà la città di Catanzaro a scegliere il suo nuovo sindaco ha preso il via nella serata di sabato con la presentazione del movimento civic…

Pubblicato il: 04/02/2017 – 20:39
Il messaggio di Fiorita a Catanzaro. E al Pd

CATANZARO Il dado è tratto, la campagna elettorale che porterà la città di Catanzaro a scegliere il suo nuovo sindaco ha preso il via nella serata di sabato con la presentazione del movimento civico “Cambiavento”, ispirato e promosso da Nicola Fiorita, docente Unical e presidente di Slow Food Calabria. In una Casa delle Culture gremita in ogni ordine di posti, con tanti che non sono neanche riusciti ad entrare, il movimento ha ufficializzato il proprio impegno nella competizione elettorale. Protagonisti della serata alcune voci del movimento: Nicola Chiriano, docente del liceo scientifico “Siciliani” di Catanzaro, Claudia Foresta, avvocato 31enne, Nunzio Belcaro, libraio, Rita Doria e Stefano Caccavari, il giovane imprenditore che proprio nei giorni scorsi, a San Floro, ha realizzato il sogno de “Il Mulinum”.
Tra la curiosità di tanti cittadini, da registrare anche la presenza di Sebastiano Barbanti, deputato Pd, e di Arturo Bova, consigliere regionale dem e presidente della commissione regionale antindrangheta.
La convention, moderata dal giornalista Massimiliano Raffaele, è servita a mettere sul piatto della competizione elettorale, la voglia di partecipazione attiva ai processi politici cittadini da parte del movimento, ma soprattutto l’esigenza, sottolineata più volte da tutti gli intervenuti, di riportare la normalità dei fatti in seno all’amministrazione della cosa pubblica.

pubblico

Il movimento, il cui alveo politico naturale è quello del centrosinistra, può essere considerato l’evoluzione più consapevole di ciò che nel 2011 e nel 2012 aveva rappresentato Salvatore Scalzo e tutto il gruppo di persone che nella sua candidatura avevano riposto fiducia.
A chiudere l’incontro, Nicola Fiorita. Il suo nome è inevitabilmente finito, negli ultimi giorni, tra quelli dei candidati a sindaco. Ma il suo approccio alla convention non ha evidenziato alcun tipo di protagonismo. Eppure, il suo intervento è stato salutato dagli applausi della platea, quasi a volergli conferire per acclamazione un’investitura ufficiale. Dal canto suo, Fiorita non si è sottratto al dibattito politico: «C’è differenza tra vincere e governare – ha detto, con un chiaro riferimento alle coalizioni che secondo alcuni rumors si stanno costruendo tra Pd ed Ncd o al centro -. Per vincere, basta allearsi con chi sulla carta ha più voti, con chi è elettoralmente più forte. Diverso è poi, dopo che si è vinto, governare bene una città, facendo sì che tutto ciò di cui essa ha bisogno, possa essere tradotto in soluzioni pratiche».
Non ha lesinato poi critiche ad Abramo e a tutto il centrodestra: «La città, negli ultimi 20 anni, ha subito un declino i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti. Questi ultimi 20 anni sono targati Sergio Abramo – sindaco per tre mandati dal 1997, ndr -. Un solo dato: per le politiche sociali, Catanzaro ha in bilancio un solo euro per abitante contro la media nazionale che di circa 130 euro ad abitante. È indecoroso».
«Oggi, però – ha proseguito – un pezzo largo di città si è dato appuntamento qui per dire che in questi anni non si è sentita rappresentata ma che il declino di Catanzaro non è irreversibile. Catanzaro questa sera ha dimostrato di non essere una città rassegnata e non potremmo essere più contenti».
Sebbene quindi Fiorita non abbia mai detto a chiare lettere «Sì, sarò il candidato sindaco di “Cambiavento” e di tutti coloro che vorranno sostenermi», il messaggio ai possibili alleati, soprattutto al Pd e tutti coloro i quali gravitano attorno ai democratici, è stato lanciato, forte e chiaro. I numeri, nelle uscite pubbliche, spesse volte contano pochissimo, ma ciò che invece conta è l’entusiasmo che un progetto politico è capace di generare. L’ultima volta che sorrisi sinceri e occhi lucidi s’incrociavano, fu nel 2012: allora, per un soffio, quella primavera non riuscì a sbocciare, la prima uscita di “Cambiavento” ha dimostrato che qualcosa simile ad allora può essere replicato. La speranza che tutto il movimento, neanche tanto segretamente, cova, è che il risultato finale sia migliore di allora.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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