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Morra boccia l'architetto Occhiuto

COSENZA «Non sapevamo fosse stato il sindaco Mario Occhiuto il progettista di questa opera. Abbiamo richiesto l’accesso agli atti e abbiamo ritenuto fare un esposto, perché il collaudo dell’op…

Pubblicato il: 04/02/2017 – 15:22
Morra boccia l'architetto Occhiuto

COSENZA «Non sapevamo fosse stato il sindaco Mario Occhiuto il progettista di questa opera. Abbiamo richiesto l’accesso agli atti e abbiamo ritenuto fare un esposto, perché il collaudo dell’opera merita approfondimento. Ora dovrà essere la magistratura a dare risposte, e speriamo in tempi rapidi». Lo ha detto il senatore Nicola Morra, di M5S, presentando l’esposto denuncia per l’incolumità pubblica che ha presentato e che riguarda l’ospedale Mariano Santo. L’esposto, in particolare, fa riferimento al muro di contenimento posto a valle del nuovo padiglione del Reparto di Dermatologia oncologica del nosocomio, il cui progettista e direttore dei lavori è stato il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Nel 2011, l’area sottostante il reparto è stata soggetta a fenomeni franosi, che hanno reso necessaria la realizzazione di opportune opere di consolidamento. «Il muro è stato realizzato – ha aggiunto Morra – nel 2015. Lo stesso collaudatore, nel 2016, ha constatato che erano in atto ancora movimenti franosi e dunque necessitavano ulteriori lavori. Nonostante ciò, l’area non è stata messa in sicurezza, rimanendo un pericolo per l’incolumità dei cittadini. Per questo speriamo che si faccia chiarezza e si ragioni con attenzione su come vanno fatti i lavori pubblici, che devono rispettare tutti i criteri di sicurezza e le prescrizioni di realizzazione».
«Rispetto alla costruzione del muro in questione – ha sostenuto ancora il parlamentare M5s – solo una parte rispetta le prescrizioni previste perché ben 90 metri su 126 sono sprovvisti dell’ancoraggio a rocce più solide come prescritto. Dei 90 metri così realizzati, inoltre, 66 sono già collassati, e questo lo scrive il collaudatore. Noi lo abbiamo denunciato. Ora a rispondere deve essere la magistratura, che deve stabilire, in funzione di questa difformità, di chi sono le responsabilità. Se avvaloriamo questo modo di operare non siamo più una Repubblica fondata sul diritto, ma sull’arbitrio. Il che è ancora più grave se si pensa che il professionista responsabile del tutto è un sindaco».

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