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Orlandino detta l'agenda: «Priorità a Comuni e sanità»

REGGIO CALABRIA «Una regione come la Calabria ha bisogno di ordine e di progetto. Al fine di raggiungere questo obiettivo il consiglio regionale deve recuperare il proprio ruolo di centralità nella…

Pubblicato il: 04/02/2017 – 14:54
Orlandino detta l'agenda: «Priorità a Comuni e sanità»

REGGIO CALABRIA «Una regione come la Calabria ha bisogno di ordine e di progetto. Al fine di raggiungere questo obiettivo il consiglio regionale deve recuperare il proprio ruolo di centralità nella struttura decisionale calabrese». A dichiararlo è Orlandino Greco, presidente del gruppo regionale “Oliverio presidente”.
«Il Consiglio – continua – è la sede istituzionale nella quale i rappresentanti eletti hanno il dovere di tutelare al meglio i diritti dei rappresentati, sottraendo loro ogni di difficoltà nell’esigerli. Dunque, prioritariamente, sanità/assistenza sociale e riordino del sistema degli enti locali. Entrambi generatori di condizioni di vita sociale più favorevole e di qualificata occupazione, della quale c’è tanto bisogno per i nostri eccellenti laureati. Due impegni irrinunciabili, nei confronti dei quali occorre mettersi a lavorare subito: il primo è la sanità e assistenza sociale. Intanto rendendo l’una integrativa dell’altra, per restituire ai calabresi la corretta applicazione della Costituzione, nel senso di garantire irrinunciabilmente e a tutti i livelli essenziali dell’assistenza in senso lato. Per far sì che ciò si realizzi, in Calabria c’è il modo, anche utile a decidere definitivamente fin dove possa essere consentita l’invasione decisionale del commissario ad acta nel prodotto salute. Un appuntamento istituzionale che il Consiglio può rivendicare, reso possibile dalla previsione che nella nostra regione la programmazione sanitaria, l’unica in vigenza, è approvata con legge (legge regionale 11/2004). Un impegno improbo, ma non trascurabile, quello di approvare in Consiglio un piano sanitario regionale da sottoporre, in quanto prodotto legislativo, all’esame del governo, quanto a costituzionalità. Così facendo due sono le possibili conseguenze: il governo non impugna, riconoscendo (finalmente) così la competenza della Regione a legiferare in materia socio-sanitaria; il Consiglio dei ministri impugna avanti la Consulta, alla quale competerà (altrettanto finalmente) di dire l’ultima parola al riguardo».
«Il secondo impegno – aggiunge Greco – attiene al riordino dei Comuni. I 409 Comuni calabresi, molti al di sotto dei 1.000 abitanti, costituiscono da sempre la rete più affidabile del sevizio pubblico. Il riferimento per i cittadini che vedono il sindaco come la soluzione potenziale di tutti i loro problemi. Il “pronto soccorso” sociale sempre a disposizione di tutti, giorno e notte. Da qui l’obbligo per la Regione di approvare, a breve, una legge di riordino del suo sistema autonomistico che dia una corretta ragione di vita istituzionale ai Comuni, prevedendo in essa norme efficaci per disciplinare le unioni e le fusioni. Un atto legislativo ponderato, che fissi agevolazioni graduate per il ricorso ad entrambe le fattispecie, funzionale a dare alla Calabria la migliore immagine della filiera locale del Mezzogiorno. Un’occasione per evitare che le fusioni «d’affetto e di effetto» peggiorino l’esistente e generino nuove realtà ingestibili che sappiano di antico».

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