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Confindustria: «Stagione estiva a rischio per l'erosione costiera»

VIBO VALENTIA «Le ultime mareggiate hanno dimostrato tutta la fragilità della nostra costa e l’inadeguatezza delle misure poste a salvaguardia del patrimonio paesaggistico. D’altronde, la piena fru…

Pubblicato il: 05/02/2017 – 15:33
Confindustria: «Stagione estiva a rischio per l'erosione costiera»

VIBO VALENTIA «Le ultime mareggiate hanno dimostrato tutta la fragilità della nostra costa e l’inadeguatezza delle misure poste a salvaguardia del patrimonio paesaggistico. D’altronde, la piena fruizione delle nostre coste, l’erosione costiera e più in generale la tutela del territorio rappresentano oggi come ieri, il punto nodale su cui ruota l’intera capacità di attrarre i potenziali visitatori (italiani e stranieri) su questo meraviglioso fazzoletto di terrà che rappresenta un inimitabile patrimonio naturalistico e paesaggistico». È quanto affermano Gaetano Macrì, presidente di Confindustria Vibo e Giovanni Imparato, a capo della Sezione turismo, a seguito dei danni provocati dal maltempo sulle coste calabresi. Macrì e Imparato, nella nota, invitano «gli enti locali a porre in essere comportamenti virtuosi e mettere a frutto i Fondi comunitari utili a fortificare le barriere, a porre in sicurezza le aree interessate dal dissesto idrogeologico ed a ripristinare, ove necessario, condizioni di difesa del suolo e di argine al verificarsi degli eventi naturali. La nostra è una regione che vanta 800 chilometri di coste che potrebbero rappresentare sempre più una fonte primaria di lavoro, economia sostenibile e benessere, eppure stentiamo a difendere adeguatamente queste risorse e lasciamo che incuria e negligenza le trasformino in macerie e in diseconomie. Serve una efficace e tempestiva azione di coordinamento e di programmazione che sia vicina alle esigenze dei cittadini e delle imprese».
Per Macrì e Imparato «è necessario ripensare il corretto utilizzo del suolo, investire in sicurezza e salvaguardia dall’erosione, definire piani pluriennali di intervento volti a mitigare gli effetti devastanti della natura sono solo le basi per poter poi affrontare successivamente il nodo dell’impiego della risorsa mare e delle coste come asset fondamentali della nostra offerta turistica. C’è la necessità di intervenire su urgenze che rischiano di compromettere la prossima stagione estiva, facendo perdere ulteriore attrattiva e competitività al turismo calabrese. Anche in Calabria stiamo ancora pagando duramente il pasticcio di una riforma monca che ha generato enti locali incapaci di governare il territorio e che si muovono (poco) nella inqualificabile confusione e rassegnazione della loro stessa inutilità. In questo senso è utile ripristinare un luogo di confronto ed un dialogo interistituzionale che metta nella giusta priorità azioni e programmi».

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