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MATTARELLA ALL’UNICAL | «Questo ateneo è una fabbrica di saperi»

RENDE «L’Unical rappresenta, senza dubbio, la più significativa università a campus integrato d’Italia». Lo ha affermato il rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci, nel corso della ceri…

Pubblicato il: 06/02/2017 – 10:14
MATTARELLA ALL’UNICAL | «Questo ateneo è una fabbrica di saperi»

RENDE «L’Unical rappresenta, senza dubbio, la più significativa università a campus integrato d’Italia». Lo ha affermato il rettore dell’Università della Calabria, Gino Crisci, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico a cui partecipa, fra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «Le strutture dipartimentali – prosegue Crisci – sono tutte concentrate in uno stesso luogo e permettono una naturale interazione anche fra settori molto diversi, facilitando lo sviluppo di attività di ricerca e didattica interdisciplinare. Nella prospettiva, molto attuale, di intendere il futuro del sistema università. Il Campus di Arcavacata è caratterizzato da una forte residenzialità, avendo la possibilità di ospitare circa 2.500 studenti che diventeranno presto 3.000. Le cinque mense esistenti erogano circa un milione di pasti all’anno. Le residenze sono completate – ha proseguito Crisci – da importanti strutture, finalizzate alle numerose attività sportive (circa 3.000 tesserati Cus), nonché per le attività culturali, grazie alla presenza di due teatri e tre anfiteatri e alla prossima apertura di due sale cinematografiche di 300 posti ciascuna».

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«UNA FABBRICA DI SAPERI» «L’Unical è diventata una delle più grandi fabbriche di saperi del Sud, con una sua funzione di porta culturale del Paese, aperta sul Mediterraneo, accogliendo i tanti studenti stranieri che, di anno in anno, continuano a scegliere l’Unical come luogo di formazione culturale». Il discorso del rettore punta sulle capacità e sulle prospettive, anche e soprattutto nel rapporto con gli altri atenei. «Molto si è qui investito, nell’internazionalizzazione del nostro Ateneo – ha continuato il rettore – e, anche quest’anno, abbiamo assistito ad un aumento del numero di iscritti stranieri, che conferma il trend costantemente positivo degli ultimi anni. Le domande di ammissione degli studenti stranieri, infatti, sono passate da 440 a 585, in prevalenza in arrivo da Asia e Africa, ma anche dall’America e dall’Europa. Al di là dei numeri, ognuno di questi ragazzi rappresenta, soprattutto, una testimonianza di vita che ci arricchisce, favorendo la nostra stessa propensione allo scambio culturale e trova qui, a Rende, la possibilità di crescere mettendo a frutto il proprio talento. In questi momenti di profonda crisi umanitaria, dove la Calabria rappresenta la frontiera geografica e sociale dell’accoglienza, anche noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo, tanto da essere al fianco del Ministero dell’Interno e della Crui nella redazione e la gestione del bando di 100 borse di studio per studenti con asilo politico o protezione.

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«RICERCA VIRTUOSA» Il discorso di Crisci si è poi soffermato sulla ricerca. «Non è probabilmente questa la sede per trattare un argomento così complesso, ma credo tuttavia opportuno segnalare i buoni risultati ottenuti dal sistema universitario meridionale nella recente Valutazione della qualità della ricerca (Vqr), che dimostrano come il tradizionale atteggiamento conservativo, che fossilizzava gli atenei meridionali, stia evolvendo in comportamenti dinamici e virtuosi». «Il Technest, incubatore di idee creato 16 anni fa – ha continuato il rettore Crisci -, ha favorito lo sviluppo di progetti imprenditoriali di successo nati dall’attività di ricerca e dalla sinergia tra le diverse realtà presenti nell’Ateneo. Mi piace ricordare, a titolo esemplificativo, alcuni casi concreti, tra cui l’intuizione di dieci donne ingegnere che hanno creato una start-up con l’olio spalmabile aromatizzato, il Gel Oil. Oggi, questo prodotto è commercializzato ed è considerato un eccezionale risultato dell’industrializzazione di un brevetto made in Italy». «Un successo ancora più recente – ha proseguito il rettore – è rappresentato dalla creazione della T-shirt intelligente, che da quest’anno sarà indossata dai piloti della McLaren in pista. Un brevetto della Ntt Data Italia, filiale nazionale della multinazionale nipponica, a pochi passi da qui e nella quale operano e lavorano 200 nostri laureati».

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(Manna, Oliverio, Minniti, Mattarella e Crisci prima dell’inaugurazione dell’anno accademico)

«L’ATENEO NON È UN’ISOLA» Inevitabile un passaggio dedicato alle relazioni istituzionali: «L’Unical non è un’isola – ha detto Crisci –, anche nel rapporto con gli enti pubblici. È stato recentemente sottoscritto – ha aggiunto Crisci – un accordo di programma con la Regione Calabria e gli altri atenei regionali, per un Progetto strategico di alta formazione, con un investimento complessivo di 128 milioni di euro di risorse del Por Calabria 2014/2020. Si tratta di un progetto che punta a valorizzare il ruolo del sistema dell’alta formazione, garantendo maggiori opportunità per i giovani calabresi». «Cultura, – ha aggiunto Crisci – declinata in molti modi. Non ultima, la cultura della legalità. Ogni nostra azione, anche di inserimento nel tessuto produttivo del territorio, è sempre stata incentrata in tale direzione. Sottoscriveremo a breve un protocollo di legalità per garantire la piena regolarità delle procedure di appalto di quella che, è opportuno ricordarlo, rappresenta una delle più grandi realtà economiche della regione. Questo protocollo che sarà redatto con la Prefettura di Cosenza, la Procura della Repubblica, la Procura Antimafia e l’Anac, ha come faro il valore dell’etica, intesa come regola di condotta al fine di prevenire eventuali devianze».

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(L’intervista alla ministra Fedeli: «Più risorse per il sistema dell’istruzione»)

LE CLASSIFICHE L’impegno dell’ateneo, continua Crisci, «viene premiato ulteriormente dalle classifiche di gradimento. L’Unical gode, infatti, di ottima reputazione. A cominciare dal ranking di La Repubblica-Censis, che la colloca al terzo posto fra le grandi università, per poi arrivare a quelli internazionali: in “The Times Higher Education World” è posizionata fra il 351° e il 400° posto; in quello olandese ‘Leiden ranking’ l’Unical si piazza addirittura al primo posto in Italia tra le università in cui si fa ricerca di alto livello e 212ª nel mondo». «Tuttavia – ha aggiunto Crisci – le politiche di indirizzo hanno incanalato l’Italia verso un disinvestimento nell’alta formazione e nella ricerca, i cui effetti più macroscopici sono evidenziati dalla drastica riduzione del numero di professori, ricercatori e personale tecnico e amministrativo, il calo delle immatricolazioni e un taglio significativo del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). Questo quadro assume tonalità ancora più fosche se osservato nel contesto delle Università meridionali». «Difatti – ha concluso Crisci –, una parte significativa del Ffo continua ad essere assegnata alle università, non tanto guardando alle reali esigenze degli atenei o alla qualità della didattica e della ricerca, ma su una base “storica” rispetto alla quale gli atenei più giovani, come l’Università della Calabria, risultano sistematicamente penalizzati».

an. ri.

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