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Catanzaro dica basta ai vecchi arnesi della politica

Sono più le parole che si fanno in “privato” nel chiuso di una sala tra i mallevatori dei (tanti?) candidati per provare a trovare la quadra intorno al nome del prossimo sindaco di Catanzaro, che n…

Pubblicato il: 10/02/2017 – 14:08

Sono più le parole che si fanno in “privato” nel chiuso di una sala tra i mallevatori dei (tanti?) candidati per provare a trovare la quadra intorno al nome del prossimo sindaco di Catanzaro, che non quelle per esplorare un nuovo modo per cercare il consenso. Segno che nonostante i buoni propositi ammesso che vi siano, nulla cambia per tentare di offrire ai catanzaresi una piattaforma diversa rispetto all’antica formula del consociativismo. È un retaggio che, purtroppo, persiste e si capisce da cosa possa deriva: dal desiderio di ognuno di voler mettere le mani sulla torta che verrà servita a Palazzo De Nobili nella prossima primavera; ed è il sistema per perpetuare la vecchia logica della fetta in più.
Non si riesce a rendersi conto, purtroppo, che anche Catanzaro tenta di cambiare pelle. La Città, storicamente educata alla parcellizzazione della lottizzazione, tenta di reagire rifiutando di continuare ad essere considerata ancora preda di interessi privati mostrandosi, invece, desiderosa di perseguire il nuovo ruolo che scorre parallelo a quello della politica, per così dire classica, sperando appunto di non intersecarla più. Ecco perché non si dispera che anche Catanzaro possa nei prossimi mesi raggiungere un risultato epocale lontano dalla vecchia nomenklatura partitica. Come? Attraverso le liste civiche sentite da sempre più larghe fasce di popolazione come più vicine alla soluzione dei problemi della comunità, piuttosto che alle vetuste promesse preelettorali proprie di un modo superato di porsi in politica. Non volerlo comprendere, equivale a non voler capire a che punto sia arrivato il senso di sfiducia verso la vecchia classe politica; quanto esso sia presente nell’elettorato la cui reazione potrà produrre di una amarezza tra i tanti “notabili” che si sono intestati il diritto alla rappresentanza.
Certo non sarà un risultato prevedibile sul quale si può intervenire in anticipo. Ma il campanello d’allarme (vedi astensionismo) è suonato più volte ma qualcuno fa finta di non capire.
Il Pd di marca renziana, purtroppo, attualmente rappresenta lo specchio su cui si rinfrange l’ombra del Paese e anche Catanzaro dove, probabilmente, non riuscirà ad imporre un suo candidato a sindaco a causa di scelte politiche discutibili e che, in taluni casi, rappresentano opzioni scellerate. Pare proprio che il Pd a Catanzaro detenga il primato di non riuscire a trovare la quadratura del cerchio per proporre un suo candidato (valido!) alla carica di sindaco. Perché mai? Si tratta della convulsa realtà che ha determinato, anche di recente, i responsabili del Partito a parlare di questioni organizzative e di tesseramento piuttosto che di elezioni amministrative. Dunque silenzio tombale per quanto riguarda il voto a Catanzaro. C’è chi interpreta l’accaduto come la causa delle contrapposizioni interne che non riescono ad essere superate e trovare una quadra per il futuro della città.
Anche questo, per qualcuno soprattutto questo, fa si che emergano nei prossimi giorni quelle che vengono considerate le nuove realtà: le liste civiche, sicuramente sentite più vicine alla popolazione e comunque non compromesse. Gli osservatori sostengono all’unanimità che non sarà un male. Tutt’altro. Tentare di percorrere nuovi itinerari, soprattutto quando è stata data la possibilità di conoscere abbondantemente il vecchio, può essere un vero toccasana per una diversa gestione della città e del suo territorio che, inutile sottolinearlo, ha urgentissimo bisogno di essere rivalutato. Per i catanzaresi può significare una scelta diversa per far loro superare il diffuso senso del malumore nei confronti delle istituzioni.

*giornalista

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