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«Illegittime le nomine ai Riuniti di Reggio»

REGGIO CALABRIA La nomina di Giuseppe Doldo quale referente del dg dell’ospedale di Reggio, Frank Benedetto, fa insorgere il sindacato Anaao-Assomed. Che, per mezzo del segretario Gianluigi Scaffid…

Pubblicato il: 10/02/2017 – 11:15
«Illegittime le nomine ai Riuniti di Reggio»

REGGIO CALABRIA La nomina di Giuseppe Doldo quale referente del dg dell’ospedale di Reggio, Frank Benedetto, fa insorgere il sindacato Anaao-Assomed. Che, per mezzo del segretario Gianluigi Scaffidi, presenta un nuovo esposto alla Procura contestando la legittimità di un incarico dalle molte ombre.
L’atto firmato da Bendetto, evidenzia Scaffidi, «ribadisce il dettato di legge per cui in tema di affidamento di incarichi a soggetti in quiescenza la durata dello stesso incarico non può essere superiore ad un anno. Giova rammentare, in merito, che la Procura di Reggio Calabria, nel giugno 2016, ha avviato una indagine sull’incarico conferito dallo stesso direttore generale al direttore amministrativo, avvocato Giulio Carpentieri, per la durata di anni tre pur trovandosi il medesimo in situazione di quiescenza lavorativa al pari della persona indicata dalla delibera in oggetto. Il direttore generale attesta “esigua disponibilità di risorse aziendali” a fronte di una inspiegabile ed immotivata convenzione stipulata con l’Ospedale Niguarda di anni uno (da Luglio 2016 per un anno, rinnovabile) nonostante la regolare acquisizione del personale necessario al funzionamento dell’Unità operativa. di Cardiochirurgia».
«Il direttore generale – prosegue – conferisce al “referente” compiti e funzioni proprie del direttore sanitario aziendale e dei capi dipartimento consentendo, in tal modo, una illegittima interferenza da parte di una figura non esistente negli assetti organizzativi istituzionali (vedi decreto legislativo 502/92 e similari) utile solo ad apportare confusione ed espropriazione di compiti e funzioni già assegnati, per legge, a figure istituzionali già esistenti. Non si capisce, a tal punto, la remunerazione del direttore sanitario aziendale né l’indennità aggiuntiva per i capi dipartimento. Anche l’atto in oggetto non è stato sottoposto al preventivo esame del Collegio dei Sanitari secondo la prassi da padrone delle ferriere instaurata da due anni dal dottor Benedetto. Suscita grande interesse tra i cultori di scienze esoteriche il punto n. 4 relativo ai compiti di supporto al direttore generale da parte del referente: “professionalizzare la gestione di programmi e progetti a livello aziendale”. Per inciso, chiedo apposito seminario di studi per l’illustrazione di questo punto ai comuni mortali».
«Al Collegio sindacale – aggiunge Scaffidi – cui spetta il compito, fra gli altri, di “vigilare sull’osservanza della legge” e non soltanto il compito di vigilare esclusivamente sugli atti comportanti spesa (anche se nella fattispecie vi è un dimostrato spreco di risorse per sovrapposizione di compiti, come già detto) si chiede il dovuto intervento d’ufficio. Alla Procura della Repubblica evidenzio il rispetto della legge a fasi alterne da parte del direttore generale con riferimento alla nomina del direttore amministrativo, dott. G.C., con durata dell’incarico per anni tre poggiante sulle stesse norme attraverso le quali ha conferito, con la delibera in oggetto, l’incarico, ancorchè totalmente inventato, per la durata di anni uno. Al Dirigente generale del Dipartimento “Tutela della salute” chiedo il dovuto intervento d’ufficio».
«Al presidente Oliverio – conclude – chiedo di intervenire per impedire, nel rispetto della legalità sempre presente in ogni suo comizio, che i suoi nominati continuino a compiere indisturbati abusi e prevaricazioni. Ai commissari Scura ed Urbani non chiedo nulla perché sarebbe tempo sprecato».

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