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La burocrazia è il cancro della Calabria

In Calabria c’è un fantasma che appare all’improvviso nelle discussioni politiche, nei convegni, nelle pagine dei giornali, ma nessuno ne conosce il volto o elementi minimi per risalire a una ident…

Pubblicato il: 10/02/2017 – 11:41
La burocrazia è il cancro della Calabria

In Calabria c’è un fantasma che appare all’improvviso nelle discussioni politiche, nei convegni, nelle pagine dei giornali, ma nessuno ne conosce il volto o elementi minimi per risalire a una identità. Del fantasma conosciamo solo il nome: burocrazia; essa si aggira negli uffici pubblici di ogni ente e spesso, con i suoi ritardi, le sue incompetenze, le sue indolenze, le sue pratiche corruttive, devasta il territorio calabrese spegnendo ogni sogno di riscatto e di rinascita dei calabresi.
Una burocrazia piegata su se stessa, anzi, sulle esigenze di carriera e sulla voglia di esercitare a tutti costi ruoli per i quali mancano le capacità. Una burocrazia che tiene a volte sotto scacco la politica con la quale esercita un baratto quotidiano e a sua volta, viene tenuta  prigioniera dalla politica che la promuove nella misura in cui è disponibile ad assecondare disegni e prospettive. Una burocrazia che condiziona anche il sindacato spostandosi rapidamente di sigla se non adeguatamente protetta. Una burocrazia che ha un unico scopo: «Mettere e tenere le carte a posto» come se il fine di ogni atto amministrativo fosse una sterile e formale legittimità e non l’efficacia, l’efficienza e la velocità di risposta ai bisogni collettivi. Peraltro, nelle «carte a posto» sovente si nascondono le nefandezze, i ricatti e i ritardi che opprimono il nostro territorio. Un’inversione di tendenza ci potrà essere solo se la politica deciderà di dare un volto a questo fantasma! 
Rispettando la divisione dei poteri chi governa un ente pubblico ha il diritto e il dovere di emarginare o rimuovere pezzi di burocrazia incapace e contemporaneamente valorizzare la parte competente; così facendo si darà un’identità al fantasma e si uscirà fuori da un labirinto che fa girare a vuoto la Calabria. La politica non ha altra strada se vuole il bene della Calabria e se vuole il bene di se stessa anche perché delle inefficienze, dei ritardi, delle incompiute, dei drammi economici e sociali che solcano la nostra terra è la politica che deve rispondere ai cittadini.

*Deputato Pd

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