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Corruzione, condanna definitiva per un docente Unical

COSENZA La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva il docente dell’Unical, Alfonso Nastro. Stesso verdetto anche per la sua segretaria Marcella Beltrano. La Suprema Corte ha confermato …

Pubblicato il: 11/02/2017 – 8:52
Corruzione, condanna definitiva per un docente Unical

COSENZA La Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva il docente dell’Unical, Alfonso Nastro. Stesso verdetto anche per la sua segretaria Marcella Beltrano. La Suprema Corte ha confermato la sentenza di primo e secondo grado che era di quattro anni per il professore e di due anni e sei mesi per la sua segretaria. Entrambi con l’accusa di corruzione mediante induzione. Per il docente, il Tribunale di Cosenza aveva disposto anche l’interdizione dai pubblici uffici e l’interruzione del rapporto lavorativo con l’Unical. Nastro era stato condannato, inoltre, al pagamento di una provvisionale di duemila euro a un ex dottorando, che si è costituito parte civile. La Corte di Appello di Catanzaro aveva confermato la condanna di primo grado. 
L’inchiesta in cui è coinvolto Nastro rappresenta uno stralcio del procedimento denominato “Symposium”. Nello stralcio cosentino il docente del dipartimento di Chimica e tecnologie chimiche dell’Unical è accusato di otto casi di presunta concussione ai danni di altrettanti ricercatori che – secondo la Procura – sarebbero stati costretti a versare dai 2000 ai 100 euro per avergli procurato la conclusione del contratto con l’azienda “Vecchio prodotti in ceramica”. Nastro è considerato la mente della maxitruffa scoperta dalla guardia di finanza con l’operazione “Symposium” che, nel novembre 2009, portò all’arresto di tre imprenditori e al sequestro di beni per oltre 70 milioni di euro, tra cui il villaggio turistico “La Pace”, nel Vibonese, le imprese “Vecchio Costruzioni generali” e “Vecchio prodotti in ceramica”, nel Reggino. Gli indagati erano accusati di truffa, indebita percezione di finanziamenti pubblici e altro. 
All’epoca dei fatti Nastro era ordinario della cattedra di “Materiali per la gestione ambientale e di tecnologia chimica applicata alla tutela ambientale” della facoltà di Ingegneria dell’Università della Calabria e, nell’immediatezza della vicenda, era stato sospeso dall’esercizio di pubblico ufficio con conseguente interdizione temporanea dall’attività di insegnamento universitario.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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