CATANZARO Nelle ultime ore, Catanzaro ha vissuto l’ennesimo colpo di scena relativo alle candidature per le elezioni amministrative. A tener banco, nella serata di ieri, era stato il nome di Tonino De Marco, per anni ai vertici di diversi dipartimenti regionali. Il suo nome sarebbe stato particolarmente gradito a Pd ed Ncd, ma nelle ultime ore l’ipotesi pare definitivamente tramontata. O forse non era mai stata considerata una reale opzione capace di coinvolgere ed unire tutta la coalizione.
Il motivo è presto detto: il Pd ha finalmente deciso di non voler essere un gregario di Ncd, ma ha puntato i piedi sul metodo per la scelta del candidato piuttosto che sul nome, pretendendo quindi di scegliere e non di essere scelto dal candidato. Questa è e sarà la linea su cui i dem si attesteranno nelle riunioni dei prossimi giorni, quelle successive alla direzione nazionale di lunedì.
Eppure, nei giorni scorsi, c’era stato un timido sondaggio nel Pd da parte di Enzo Ciconte il quale avrebbe provato a capire la disponibilità del suo partito e degli altri alleati sul nome di Rocco Guglielmo, importante professionista cittadino e attualmente direttore del Museo della Arti di Catanzaro.
Così, tra nomi confermati e relative smentite, prosegue la corsa sulle montagne russe per il Partito Democratico e per Ncd, ormai decisi a correre assieme alle prossime elezioni amministrative a Catanzaro, ma che ancora non hanno trovato il nome giusto su cui puntare. In queste ore gli eventi pare abbiano però obbligato la coalizione ad accelerare i tempi, tanto che già molto presto ci potrebbe essere l’incontro in cui si metteranno sul tavolo i nomi proponendoli anche a chi potrebbe essere parte del grande centro. Esattamente come conferma un comunicato della segreteria regionale del Pd: «Il Pd si fa promotore con le altre forze politiche della città della costruzione di un’alleanza ampia e democratica che possa portare al superamento dell’esperienza di Sergio Abramo alla guida del comune capoluogo di regione. Il Partito democratico, inoltre, chiarisce che al momento nessuna candidatura a sindaco è stata avanzata o concordata con altre forze politiche. Qualunque ipotesi di candidatura non potrà che nascere da una discussione che coinvolga e impegni gli organi dirigenti del partito».
L’Udc, ad esempio, che non hai nascosto l’intenzione di appoggiare Ncd e ora sarà chiamato ad esprimersi sulle candidature proposte. Così come dovranno fare i vari Enzo Ciconte, Sergio Costanzo con il suo movimento “Fare per Catanzaro” e Fabio e Roberto Guerriero (S&D).Proprio questi hanno redatto una nota congiunta con cui non chiudono la porta ad alcun candidato, purché sia frutto di una discussione ampia e condivisa: «I rappresentanti dei i movimenti partitici e le liste di ispirazione civica con la riunione odierna si propongono di realizzare un programma condiviso, aperto alle istanze di tutti coloro che lavorano ad una valida alternativa alla amministrazione uscente ad iniziare dal Partito Democratico, dal Nuovo Centro Destra, all’Udc, a CiR e da tutte quelle forze riformiste e democratiche di ispirazione partitica e civica che intendono realizzare un percorso di rilancio politico economico e sociale della città. Percorso aperto a tutti coloro che scevri da presunte primogeniture antepongano l’interesse collettivo alle proprie pur legittime».
Infine, rimangono in piedi tre candidature: quella di Sergio Abramo, sindaco uscente che sarà appoggiato da Forza Italia e da alcuni movimenti civici, quella di Maurizio Mottola d’Amato, sostenuto da Flora Sculco e dalla lista a lei collegata, e quella di Nicola Fiorita, sul quale si sono concentrate anche le attenzioni di una parte della base del Pd compreso il consigliere regionale Arturo Bova.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
x
x