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«Ma il Pd vuole davvero vincere le elezioni a Catanzaro?»

CATANZARO «Nel dibattito politico degli ultimi giorni una domanda sorge spontanea: il Partito democratico le vuole realmente vincere queste elezioni? Già perché tutto quello che vedo porta a non ri…

Pubblicato il: 14/02/2017 – 18:10
«Ma il Pd vuole davvero vincere le elezioni a Catanzaro?»

CATANZARO «Nel dibattito politico degli ultimi giorni una domanda sorge spontanea: il Partito democratico le vuole realmente vincere queste elezioni? Già perché tutto quello che vedo porta a non riuscire a rispondere a questo dubbio tra indecisioni, rinvii, inopportune dichiarazioni in libertà, scarsa attenzione alle reali esigenze della città, sabotaggi di candidature valide. incontri inopportuni per dirla con un eufemismo». È quanto afferma in una nota il consigliere comunale catanzarese Vincenzo Capellupo, che aggiunge: «Si disegna lo scenario di un partito e di una coalizione con il cappello in mano che bussa qua e là, senza una bussola. Assurdo per un partito di maggioranza relativa, dal quale gli altri dovrebbero aspettare l’indicazione di una strada e di una prospettiva. Il rischio concreto del Partito democratico cittadino non è solo di perdere le elezioni comunali di Catanzaro ma buttare via anni di difficile e coraggioso lavoro di opposizione e costruzione; rompere definitivamente il rapporto, già compromesso, con la propria base. Consiglieri comunali, circoli, associazioni vicine, che in questi anni sono stati in trincea, insieme alle altre forze dell’opposizione, ed hanno coltivato la speranza di un cambiamento e della costruzione di un percorso amministrativo alternativo per la città Capoluogo, meritano un coinvolgimento maggiore». «Perché se qualcuno ipotizza che si possano vincere le elezioni a Catanzaro è perché altri con dignità e spesso in solitudine hanno lottato e resistito. Tutti dimenticano – prosegue Capellupo – la dura resistenza negli anni di Scopelliti, quando a farsi vedere come o con un esponente del centrosinistra in città si rischiava di entrare in liste di proscrizione, di perdere appalti se si era imprenditori o di prendere multe se si era un semplice cittadino. Tutti dimenticano le tante battaglie vinte nell’interesse della città, come aver messo insieme più ordini professionali contro la follia di redigere gratuitamente il Psc della città di Catanzaro con la giustizia amministrativa che poi ha dato ragione a questa tesi».
«Ben vengano le interlocuzioni con forze civiche e rappresentative, ben venga il desiderio di costruire una forza elettorale competitiva, ma tutto questo ha l’obbligo di poggiare, di strutturarsi in forma solida sulla base della propria storia, della propria dignità, dei propri valori, del lavoro fatto, delle persone e professionalità di spessore che con noi ci sono sempre state, anche e soprattutto in momenti difficili. Altrimenti non ci capisce più nessuno, altrimenti che significato ha la parola “alternativa”, “cambiamento”? Le elezioni di Catanzaro – conclude il consigliere comunale – devono servire alla città unicamente per rinascere e non per essere strumento di battaglie che si giocano su altri campi, che guardano a obiettivi individuali di altra natura, regionali o nazionali. Occorre immediatamente che il Partito democratico della città convochi la sua base, i segretari di circolo, i suoi eletti ad ogni livello per fermare un processo autolesionista e distruttivo che può portare giovamento solo a chi a Catanzaro non vive».

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