CROTONE «Si stava consumando una devastazione del territorio che abbiamo fermato bloccando una rapina ai danni delle bellezze naturali e della storia». Lo ha detto il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia illustrando i dettagli dell’indagine che ha portato al sequestro del cantiere del costruendo villaggio turistico Marine Park Village di Punta Scifo. Nell’inchiesta è indagato per falso il soprintendente ai Beni archeologici, belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, Mario Pagano. Gli indagati sono complessivamente otto: per abuso d’ufficio due dirigenti del Comune di Crotone, Elisabetta Dominijanni e Gaetano Stabile, un dirigente della Provincia di Crotone, Giuseppe Germinara e un funzionario della Soprintendenza alle Belle arti e paesaggio, Pasquale Lopetrone; per lottizzazione abusiva i titolari del Marine Park Village Armando e Salvatore Scalise, e il direttore dei lavori Gioacchino Buonaccorsi. Per la Procura gli indagati, a vario titolo, avrebbero operato per realizzare un villaggio turistico mascherato da campeggio in un agriturismo. «È intollerabile essere presi in giro dicendo che quello è un camping agrituristico», ha detto Capoccia. «La gettata di cemento realizzata per costruire una piscina di 1.000 mq sul mare è agghiacciante» ha aggiunto il pm Gaetano Bono, che coordina le indagini, sottolineando che l’attività si è concentrata non solo sulle responsabilità dei titolari, ma anche su quelle dei funzionari pubblici «che anche quando hanno saputo che la prima autorizzazione era illegittima, non hanno fatto nulla per rivedere i propri provvedimenti. Non hanno esercitato – ha concluso il pm – il pubblico potere favorendo i titolari del Marine Park Village non revocando l’autorizzazione».
x
x