CATANZARO «Incontro, dialogo e partecipazione» sono i principi cardine su cui “Cambiavento” ha iniziato a costruire il proprio progetto da sottoporre al giudizio di Catanzaro e dei suoi cittadini alle elezioni amministrative della prossima primavera. Per dare seguito all’impostazione voluta da Nicola Fiorita, alfiere e portavoce del movimento, il primo passo è stato quello di conoscere dalla viva voce dei cittadini i problemi della quotidianità. E per cominciare, quale miglior modo se non quello di viaggiare sugli autobus urbani di Amc?
L’iniziativa “Prendi il bus, cambia vento” ha quindi preso forma nel pomeriggio di mercoledì 15 febbraio e si è snodata per le vie della città e per i quartieri di Santa Maria, Corvo e Lido.
«Abbiamo deciso di girare la città in autobus per conoscere da vicino alcune delle criticità della città, ascoltandole direttamente dalle persone che le vivono quotidianamente – ha spiegato Fiorita -. Proporsi ai cittadini come il cambiamento che è necessario per la città non può prescindere dalla presa di coscienza della quotidianità, dalla compressione delle difficoltà in cui, ad esempio, si trova ogni giorno chi ha l’esigenza di spostarsi con i mezzi pubblici da un quartiere periferico fino in centro e viceversa. Questo di oggi però è stato solo il primo passo di una campagna di ascolto che vogliamo portare in tutte le realtà di Catanzaro. L’entusiasmo e la passione che distintamente oggi abbiamo percepito nella gente, ci fa credere che davvero sia arrivato il momento, per la nostra Catanzaro, di voltare pagina rispetto al passato. E noi abbiamo tutta la voglia di essere coloro i quali avranno l’onore di girarla quella pagina».
Dopo il bagno di folla della convention dello scorso 4 febbraio, “Cambiavento” ha registrato anche oggi l’interesse di moltissimi cittadini. Dopo l’iniziale e comprensibile diffidenza, infatti, sono state centinaia le persone che si sono fermate per condividere le proprie istanze, per discutere di problemi e possibili soluzioni: «Come Tonino, 83enne residente del quartiere Santa Maria, affezionatissimo alla panchina in piazza ma anche desideroso di vedere il suo quartiere più pulito e ordinato. Come Giovanna, insegnante 60enne che si prepara ad andare in pensione e che vorrebbe che Catanzaro offrisse diverse possibilità di trascorrere il tempo libero. Come Serena, studentessa universitaria 21enne che vorrebbe una Catanzaro in cui fare teatro non sia complicato. Come Antonio, operaio 37enne, e Stefania, commessa 33enne, che vorrebbero riuscire a trovare un asilo nido comunale per le loro due bimbe. E tante altre storie che raccontano di come le esigenze dei cittadini, molto spesso, sono lontane anni luce dai progetti di chi l’ha amministrata per decenni».
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