CATANZARO Il procuratore generale della Corte d’assise d’Appello di Catanzaro ha chiesto la conferma della condanna di primo grado per Franco Bruzzese e Daniele Lamanna, i due nuovi pentiti condannati per l’omicidio di Luca Bruni. Il pg ha chiesto il rigetto del ricorso presentato dalle difese dei due presunti esponenti dei clan del Cosentino. I legali avevano evidenziato che bisogna tenere presente il percorso collaborativo dei due. In primo grado i due pentiti sono stati condannati a undici anni di carcere per l’omicidio del presunto boss reggente del clan “Bella bella”, scomparso il 3 gennaio 2012 e il cui cadavere è stato trovato nel dicembre del 2014 in una campagna di Castrolibero.
Nel processo con rito ordinario Franco Bruzzese era ritenuto il mandante dell’assassinio, e Daniele Lamanna l’organizzatore ed esecutore dell’agguato. È stato proprio il pentito Adolfo Foggetti (condannato in abbreviato a sei anni per lo stesso omicidio) a fare ritrovare il cadavere di Luca Bruni. Per Bruzzese e Lamanna il pm della Dda Pierpaolo Bruni aveva chiesto nove anni di carcere tenendo conto delle attenuanti previste per i collaboratori di giustizia. Più alta invece la condanna comminata dal presidente della Corte Giovanni Garofalo (a latere la collega Francesca De Vuono). Il ricorso dei legali (all’epoca erano l’avvocato Emanuela Capparelli per Bruzzese e Caterina De Luca per Lamanna) chiedeva proprio una pena minore per i due considerando il percorso collaborativo. Ora Lamanna è difeso dall’avvocato Maria Di Cesare e Bruzzese dall’avvocato Claudia Conidi.
I legali di parte civile (Emilio Lirangi per il Comune di Cosenza e Carmelo Salerno per la Provincia) si sono associati alla richiesta del pg. Il processo è stato aggiornato al prossimo 21 giugno per le arringhe delle difese e per eventuale sentenza.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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