Per La Stampa di Torino e per altre testate giornalistiche nazionali e internazionali Pizzo è “la Città del Gelato”. E lo è per chiunque si occupi di “beni” gastronomici, di cultura dell’alimentazione e di turismo internazionale. Appare dunque singolare, per non dire stupefacente, che la proposta di legge del consigliere regionale Cannizzaro che mira a «valorizzare il gelato artigianale calabrese», non ne faccia menzione. Nessuno intende sminuire la valenza dei maestri gelatieri reggini e dei gelatieri di altre parti della Calabria che si misurano con perizia e successo con questo tipo di prodotti. Ma è bene ricordare che il tartufo di Pizzo, quel “pezzo duro” di forma semisferica irregolare prodotto fin dagli anni ’50 dai gelatieri di Pizzo e che si può trovare nei migliori ristoranti d’Italia, d’Europa e persino negli Stati Uniti, Russia e Cina, ha ottenuto nel 2007 dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali il riconoscimento Igp su istanza del consorzio gelatieri artigiani di Pizzo. Si tratta di un’eccellenza della Calabria e del “made in Italy” e di una prelibatezza frutto della creatività e dell’esperienza pluridecennale dei gelatieri di Pizzo che il Consiglio regionale non può per nessuna regione al mondo ignorare.
L’ho letta e riletta, la proposta di legge, ma di “Pizzo Città del Gelato” non c’è traccia. Un’omissione alquanto grave: come se in una kermesse di scrittori si discutesse dell’inferno senza citare Dante e la Divina Commedia. Oppure anche questo episodio è il segno di una Calabria che ha smarrito la dimensione regionale, al punto da indurre chi ha l’onere di legiferare a concentrarsi esclusivamente sul proprio campanile? In questo caso, occorre dire che sarà pure ottimo il “gelato metropolitano” (sic!), ma quello di Pizzo può essere considerato da meno?
Aldilà della battuta, pur sorvolando sull’intento legislativo – occorrerà uscire dalla genericità anche rispetto, per esempio, alla previsione di una Fondazione dai connotati alquanto nebulosi – è urgente correrei ai ripari. E lo si potrebbe fare già nella Commissione consiliare competente, provvedendo ad ascoltare tutte le realtà che presentano esperienze significative sul gelato. Ad incominciare dall’audizione del consorzio gelatieri artigiani di Pizzo.
*Ex vicepresidente Consiglio regionale
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