REGGIO CALABRIA «Mi preme ricordare che la legge elettorale è stata approvata nella precedente legislatura ed è stata votata a maggioranza. Da quella stessa maggioranza che alle elezioni del 2014 ha supportato Wanda Ferro alla presidenza della Regione. L’opposizione, allora espressa dal Pd, a quella legge votò contro e abbandonò l’aula». Così il governatore della Calabria Mario Oliverio in merito all’insediamento in consiglio regionale dell’ex candidata alla presidenza.
«Quanto al versante della costituzione di parte civile – ha aggiunto il presidente della Calabria -, la Regione si costituisce sempre per difendere non solo la legge nel suo complesso, ma anche perché in sede di giudizio è la magistratura che deve decidere. Tant’è che il Tar ha scelto di demandare il caso alla Corte costituzionale. Ci siamo costituiti e vorrei ricordare che fino al 23 ottobre c’è stato un can can di esponenti che hanno suonato la grancassa della incostituzionalità della legge. Ecco perché la Regione doveva costituirsi: per difendere un risultato democraticamente espresso dai elettori calabresi. Dunque, nessuna avversità nei confronti di Ferro».
«Altra bufala», ha proseguito il governatore, «è quella secondo cui è stato Oliverio a decidere chi lasciare il posto a Ferro. Anche su questo si è data una rappresentazione che non fa onore a chi l’ha fatta (il riferimento è al consigliere escluso, Giuseppe Mangialavori, ndr). Bisogna avere rispetto della magistratura».
«Sono sicuro – ha concluso Oliverio – che Wanda Ferro darà un contributo importante. L’opposizione in questi due anni, e non dovrei essere io a dirlo, non è andata in vacanza. C’è un limite a tutto: non autoflagellatevi, perché non vi aiuta. Siamo in un momento complesso per tutti gli schieramenti e credo che c’è tanta legna sul fuoco. Metterne altra non aiuta i processi, anzi li mette in un limbo ancora più confuso. Si può dire tutto, ma che con Oliverio ci sono trasversalismi assolutamente no. Ribadisco la necessità della autonomia della collocazione politica, ma l’autonomia non può essere malintesa. L’autonomia prevede che, quando ci sono le condizioni, si possa arrivare a sintesi condivise».
GLI ALTRI CONSIGLIERI «Il vulnus c’è stato e come membro del gruppo Pd ero assolutamente contrario». È quanto dichiarato dal consigliere regionale del Pd Antonio Scalzo dopo l’insediamento di Wanda Ferro, esclusa per due anni dall’assemblea calabrese a causa della legge elettorale, poi parzialmente abrogata dalla Corte costituzionale, che escludeva il miglior candidato perdente alla presidenza della Regione. «È stata – ha detto ancora Scalzo – una pagina buia, soprattutto per chi quella legge l’ha voluta e portata a compimento. Cose del genere non devono succedere mai più». Il dibattito sull’ingresso di Wanda Ferro in consiglio regionale dopo due anni di tribolazioni e il ricorso alla Corte costituzionale ha monopolizzato la prima parte dei lavori dell’assemblea.
«Oggi saniamo una pagina buia della vita democratica di questo consiglio regionale». Lo ha affermato il consigliere regionale Domenico Bevacqua (Pd) in merito all’insediamento di Wanda Ferro. «Ben venga – ha detto ancora – la presenza di Ferro, la cui azione alimenterà il dibattito democratico in questa assemblea».
«La magistratura ci ha messo troppo tempo per dirimere la questione», ha rilevato Fausto Orsomarso (Misto). «Oggi recuperiamo – ha aggiunto – un nuovo componente che serve alla politica e anche a quest’aula».
«Sono certo – ha osservato Arturo Bova (Dp) – che l’arrivo di Wanda Ferro sia un arrivo di qualità. Sono convinto che ci aiuterà a capire cos’è la destra e cosa la sinistra».
Secondo Domenico Tallini (Misto),«al grave danno commesso dal famoso coordinamento (nella redazione della legge elettorale, ndr), si aggiunge quello fatto alle regole della politica. L’assenza di Wanda Ferro ha creato confusione nella minoranza e un alibi per la maggioranza, che ha essa stessa individuato i ruoli destinati all’opposizione. Ci fossi stata tu, Wanda, tutto questo non sarebbe avvenuto».
«Abbiamo fatto opposizione seria», ha obiettato il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò. «Oggi – ha evidenziato ancora – con Wanda Ferro si consolida un gruppo rispetto a un determinato cammino che ha visto la maggioranza scegliersi la minoranza. La maggioranza ha fatto prevalere, in molte circostanze, la forza dei muscoli. Tra poco ci sarà il turnover dell’Ufficio di presidenza del Consiglio: confidiamo nel senso di responsabilità affinché sia rispettata la rappresentanza dell’opposizione».
p. bel.
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