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La prima di Wanda: «Scusate il ritardo, non è colpa mia»

REGGIO CALABRIA Wandissima consigliera regionale. Il momento tanto atteso è arrivato, due anni e due mesi dopo. L’ex candidata alla presidenza è un componente effettivo dell’assemblea calabrese. So…

Pubblicato il: 20/02/2017 – 15:39
La prima di Wanda: «Scusate il ritardo, non è colpa mia»

REGGIO CALABRIA Wandissima consigliera regionale. Il momento tanto atteso è arrivato, due anni e due mesi dopo. L’ex candidata alla presidenza è un componente effettivo dell’assemblea calabrese. Sono servite diverse pronunce del Tar e una della Corte costituzionale, ma alla fine la “capa” dell’opposizione scelta dai calabresi ha ottenuto il suo posto in Consiglio. In aula viene accompagnata dal presidente Nicola Irto. Arriva un mazzo di fiori, parte l’applauso, Wanda prende la parola. Il discorso è un mix tra speranza e rivendicazioni. Dalla sua nuova postazione tra i banchi del gruppo Misto, Ferro prova a tracciare l’orizzonte futuro della minoranza e, al tempo stesso, non risparmia critiche al governatore Oliverio e a quello stesso centrodestra che, senza di lei, non è stato all’altezza del compito. «La mancanza di una vera opposizione, così come il trasversalismo, sono i mali della nostra terra. Ringrazio chi l’ha fatto in questi due anni». Facile interpretare il pensiero: qualcuno ha inciuciato con il centrosinistra. Un inizio scoppiettante, per Wanda. La cui presenza rischia di squassare i già fragili equilibri di una minoranza finora mai troppo dura (salvo poche eccezioni) con il governatore e la sua squadra di governo. Le frecciate, rivolte agli «uomini che qua sono schierati da una parte e alle provinciali da un’altra», spingono anche Ennio Morrone a congratularsi con la neo consigliera e a esprimere, addirittura, «contentezza e gioia» per la sua entrata in Consiglio. Il presidente della commissione di Vigilanza sente il dovere di fare alcune precisazioni, una sorta di excusatio non petita: «Alle elezioni ho supportato Wanda Ferro senza infingimenti. In riunione di capigruppo (si riferisce alla precedente legislatura, ndr) non abbiamo mai parlato di legge elettorale e la norma in vigore è quella uscita da quest’aula». In ogni caso, «con Ferro il Consiglio si è arricchito di una persona forte e di una cultura politica che mancava».

A SCUOLA Per Wanda è «il primo giorno di scuola, un momento atteso e sofferto. Ci sono arrivata da privatista, ho studiato tra la gente condividendone le ansie e le aspettative. Ai calabresi dico: scusate per il ritardo, anche se non è colpa mia». Ferro non nasconde il dispiacere per l’esclusione di Giuseppe Mangialavori, «un uomo che stimo come politico e come professionista e che, sono convinta, sarà ancora un grande interprete dei bisogni dei calabresi». Ma il discorso vira ben presto sulle questioni politiche ancora sul tappeto: «In questi due anni non mi sono persa molto perché non c’è stato quello scatto che i calabresi si aspettavano». Wanda scorda il passato? Neanche per sogno. E infatti ribadisce «la necessità di riconoscere le responsabilità perche si è creato un grande vulnus nel sistema democratico calabrese». Il riferimento è proprio alla legge elettorale abrogata dalla Consulta e a quella “manina” che, di fatto, ha inserito il codicillo che l’ha esclusa. Cose della scorsa legislatura. Ma anche Oliverio, a sentire Ferro, ha qualche “colpa”: «È stato mio avversario politico ed è nelle regole del gioco. Peccato che lo sia stato anche quando la giunta si è costituita in giudizio contro la mia elezione. Finalmente è stato riconosciuto il mio sacrosanto diritto di sedere in questo banco e il ringraziamento va alla magistratura».

LA MISSIONE «Il mio diritto negato diventa un dovere assoluto: rappresentare i calabresi che avevano creduto in me». Sembra un manifesto programmatico e forse lo è davvero. «Da oggi mi batterò per aiutare a far crescere la libertà dal bisogno, dalla clientela e per affermare i valori del merito e della solidarietà. Sono passati più di due anni ed è finito il tempo di sfogliare la margherita. Dobbiamo smetterla con le vacanze romane per chiedere questo o quel posto nelle Asp o altrove: la gente vuole salute, speranza e solidarietà. Oggi c’è un gruppo disposto a fare opposizione. E io la farò senza se e senza ma». Wanda non si scansa: «La Calabria non può permettersi il lusso di rinunciare a questa funzione. Nessuno vuole il fallimento di Oliverio né marciare sulle sofferenze della Calabria, ma noi sogniamo una regione della speranza, affinché si possa invertire la rotta. Sogniamo una Calabria orgogliosa di sé. Se lei (si rivolge al governatore, ndr) saprà essere il custode del bene dei calabresi, avrà da parte nostra una collaborazione leale e costruttiva. Quanto a me, sono pronta a non fare sconti affinché la regione che avevo immaginato si possa realizzare».

oliverio aula
(L’intervento di Oliverio in aula)

OLIVERIO: NIENTE TRASVERSALISMI E Oliverio che fa? Reagisce e spedisce al mittente ogni addebito: «Mi preme ricordare che la legge elettorale è stata approvata nella precedente legislatura ed è stata votata a maggioranza. Da quella stessa maggioranza che alle elezioni del 2014 ha supportato Wanda Ferro alla presidenza della Regione. L’opposizione, allora espressa dal Pd, a quella legge votò contro e abbandonò l’aula».
Quanto alla opposizione al ricorso della candidata presidente, il governatore precisa che «la Regione si costituisce sempre per difendere non solo la legge nel suo complesso, ma anche perché in sede di giudizio è la magistratura che deve decidere. Tant’è che il Tar ha scelto di demandare il caso alla Corte costituzionale. Ci siamo costituiti e vorrei ricordare che fino al 23 ottobre c’è stato un can can di esponenti che hanno suonato la grancassa della incostituzionalità della legge. Ecco perché la Regione doveva costituirsi: per difendere un risultato democraticamente espresso dai elettori calabresi. Dunque, nessuna avversità nei confronti di Ferro».
«Altra bufala», prosegue il governatore, «è quella secondo cui è stato Oliverio a decidere chi lasciare il posto a Ferro. Anche su questo si è data una rappresentazione che non fa onore a chi l’ha fatta (il consigliere escluso, Giuseppe Mangialavori, ndr). Bisogna avere rispetto della magistratura».
Infine, una bacchettata alla minoranza, a suo modo di vedere troppo incline al vittimismo: «Sono sicuro che Wanda Ferro darà un contributo importante. L’opposizione in questi due anni, e non dovrei essere io a dirlo, non è andata in vacanza. C’è un limite a tutto: non autoflagellatevi, perché non vi aiuta. Siamo in un momento complesso per tutti gli schieramenti e credo che c’è tanta legna sul fuoco. Metterne altra non aiuta i processi, anzi li mette in un limbo ancora più confuso. Si può dire tutto, ma che con Oliverio ci sono trasversalismi assolutamente no. Ribadisco la necessità della autonomia della collocazione politica, ma l’autonomia non può essere malintesa. L’autonomia prevede che, quando ci sono le condizioni, si possa arrivare a sintesi condivise».

LE REAZIONI «Il vulnus c’è stato e come membro del gruppo Pd ero assolutamente contrario», dice Antonio Scalzo in relazione a quei giorni e a quelle trame che, di fatto, hanno escluso Ferro dal Consiglio per metà legislatura. «È stata una pagina buia, soprattutto per chi quella legge l’ha voluta e portata a compimento. Cose del genere non devono succedere mai più». «Oggi – aggiunge infatti Domenico Bevacqua – saniamo una pagina buia della vita democratica di questo consiglio regionale. Ben venga la presenza di Ferro, la cui azione alimenterà il dibattito democratico in questa assemblea».
«La magistratura ci ha messo troppo tempo per dirimere la questione», rileva invece Fausto Orsomarso (Misto), secondo cui con l’arrivo di Ferro «recuperiamo un componente che serve alla politica e anche a quest’aula».
Per Arturo Bova (Dp), la presenza dell’ex presidente della Provincia di Catanzaro «aiuterà a capire cos’è la destra e cosa la sinistra».
Va a fondo Domenico Tallini (Mis
to), convinto che «al grave danno commesso dal famoso coordinamento (nella redazione della legge elettorale, ndr), si aggiunge quello fatto alle regole della politica. L’assenza di Wanda Ferro ha creato confusione nella minoranza e un alibi per la maggioranza, che ha essa stessa individuato i ruoli destinati all’opposizione. Ci fossi stata tu, Wanda, tutto questo non sarebbe avvenuto».
«Abbiamo fatto opposizione seria», obietta il capogruppo di Forza Italia Alessandro Nicolò, che evidenzia come con Wanda Ferro si consolidi un gruppo rispetto a «cammino che ha visto la maggioranza scegliersi la minoranza. La maggioranza ha fatto prevalere, in molte circostanze, la forza dei muscoli. Tra poco ci sarà il turnover dell’Ufficio di presidenza del Consiglio: confidiamo nel senso di responsabilità affinché sia rispettata la rappresentanza dell’opposizione». Baldo Esposito (Ncd) invita piuttosto a «non cercare responsabilità, ma a rivedere la legge elettorale».
È la prima di Wanda, ma per un attimo sembra che la legislatura sia iniziata oggi.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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