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Cosenza, Orgoglio Brutio: «Perché Occhiuto fa retromarcia sulla metro?»

COSENZA «Perché questa repentina retromarcia sulla metropolitana leggera da parte del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto? Non era forse lui che diceva che Viale Mancini non si doveva assolutamente t…

Pubblicato il: 22/02/2017 – 19:45
Cosenza, Orgoglio Brutio: «Perché Occhiuto fa retromarcia sulla metro?»

COSENZA «Perché questa repentina retromarcia sulla metropolitana leggera da parte del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto? Non era forse lui che diceva che Viale Mancini non si doveva assolutamente toccare? Non era forse lo stesso sindaco che parlava, un tempo, di viabilità insostenibile se lì, in quel tratto, si fosse realizzara l’opera? E non era sempre Occhiuto a sostenere che la metro andasse contro tutte le leggi dell’ecosostenibilità, ambientale da un lato ed economica dall’altro. Cosa è accaduto allora in così poco tempo per cambiare idea?». A sostenere tale tesi è Marco Zaffino, leader del movimento “Orgoglio Brutio” che ha partecipato alla scorsa campagna elettorale per le amministrative di Cosenza. Zaffino, insieme a tutta la squadra, rilancia sulla querelle: «Vogliamo sapere se, per esempio, tutti i quattrini pubblici, circa due milioni di euro, spesi e utilizzati per attrezzare viale Parco della bella area sport-jogging oggi rischiano di essere buttati nell’immondizia, quindi sprecati, perché si vuole abbattare quella sorta di pista, apprezzata dai cittadini, per rimodulare il percorso metro». Zaffino va oltre e spiega che il problema maggiore, anzi il pericolo incombente, al di là delle scelte politiche, resta la seria possibilità che l’ultima parte di via Popilia (che inizia per intenderci dalla zona dove sorge il carcere) resti isolata per sempre. «Occhiuto ricordava in campagna elettorale che lì poteva erigersi una sorta di muro con la metro. Ed ora? Se la parte iniziale del percorso potrebbe andare più che bene, via Popilia resterebbe definitivamente isolata e senza altra possibilità di aggregarsi alla città». Il messaggio finale è questo: «Non non siamo contro la metro, né contro il progetto. Pensiamo possa essere una possibilità per la città e per noi tutti ma così non va bene. Tutti i quartieri devono essere inclusi nel progetto, far parte attivamente della popolazione. Se poi aggiungiamo che neppure più l’ospedale si vuole costruire a Vaglio Lise allora siamo di fronte all’evidente scelta che di quel quartiere e di quella specifica zona non si vuol proprio sapere nulla. Se così è, se ne faccia una ragione Occhiuto: noi non molleremo di un centimetro le nostre battaglie politiche e sociali».

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