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Nomine Consiglio, Pasqua “diffida” Irto

REGGIO CALABRIA È la stessa storia che si ripete da mesi: le nomine negli enti para-regionali di competenza del Consiglio vengono puntualmente inserite all’ordine del giorno, ma poi non se ne fa ni…

Pubblicato il: 22/02/2017 – 10:54
Nomine Consiglio, Pasqua “diffida” Irto

REGGIO CALABRIA È la stessa storia che si ripete da mesi: le nomine negli enti para-regionali di competenza del Consiglio vengono puntualmente inserite all’ordine del giorno, ma poi non se ne fa niente. Motivo: maggioranza e opposizione non riescono a mettersi d’accordo. L’ennesima fumata nera è avvenuta lunedì scorso, giorno dell’ultima seduta del parlamentino regionale.
In realtà ci sarebbe una via d’uscita: il presidente del Consiglio, Nicola Irto, potrebbe usare i cosiddetti “poteri sostitutivi” e procedere in autonomia (come aveva fatto, nella scorsa legislatura, il suo predecessore, Franco Talarico). Ma il numero uno dell’Astronave esita, ormai da troppo tempo, forse nel tentativo di non creare ulteriori malumori in un centrosinistra particolarmente suscettibile, di questi tempi. La quadra, però, finora non è stata trovata. E il risultato è una semiparalisi di alcuni enti particolarmente importanti, come il Comitato istituzionale dell’autorità regionale dei trasporti (Artcal) o il Comitato di indirizzo dell’Azienda territoriale per l’Edilizia residenziale (Ater). Una situazione che ha spinto un consigliere di maggioranza, Vincenzo Pasqua, a “diffidare” ufficialmente Irto.
Con una nota del 20 febbraio (giorno dell’ultima seduta dell’assemblea), il componente del gruppo “Oliverio presidente” ha esortato il numero uno dell’Astronave, «anche al fine di evitare possibili danni erariali», a procedere con le nomine «senza ulteriore ritardo».
Una sorta di messa in mora, per Irto. Pasqua, tuttavia, non si limita a sollecitare una svolta, ma invoca anche procedure chiare e lineari: «Ancor più, in considerazione della necessità di garantire massima trasparenza e legalità, e al fine di scongiurare il pericolo di infiltrazioni di qualsivoglia natura riguardo ai soggetti» nominati, il consigliere vibonese chiede a Irto di «voler valutare profonditamente la necessità di sottoscrivere appositi Protocolli di legalità tra il consiglio regionale della Calabria» e le «Prefetture competenti per territorio» ancor «prima di procedere alla designazione o comunque alla sottoscrizione dei relativi contratti». Pasqua, in sostanza, dimostra di non aver alcuna intenzione di accettare eventuali procedure opache nella scelta dei rappresentanti del consiglio regionale.
Ora la palla passa a Irto, che dovrà decidere se continuare a insistere sull’accordo politico (evidentemente difficile da raggiungere) o, invece, se agire in modo autoreferenzIale.

IL “RIBELLE” La “diffida” potrebbe essere un ulteriore segnale dello strappo di Pasqua rispetto alla sua stessa maggioranza. È stato proprio lui, nel corso dell’ultimo Consiglio, a scatenare il polverone relativo alla legge sul golf, poi rinviata per mancanza del numero legale. Il consigliere di Op, infatti, è stato il primo a sollevare dubbi e a chiedere approfondimenti circa i possibili oneri a carico del bilancio regionale inseriti nella legge di cui lui stesso è firmatario. Da quel momento in poi, in aula è scoppiata la bagarre, con il governatore Oliverio che ha preteso e ottenuto l’attestazione, da parte di Irto e dei tecnici del Consiglio, circa l’esclusivo contributo finanziario dei privati per l’eventuale costruzione degli impianti da golf. Le rassicurazioni dell’Ufficio di presidenza, però, non hanno convinto Pasqua, che – in disaccordo con la sua stessa maggioranza – ha poi votato a favore del rinvio del testo proposto dal centrodestra.
È rottura? Prematuro ipotizzarlo oggi. Certo è che il consigliere di Op, dall’inizio della legislatura, ha più volte manifestato insoddisfazione nei confronti delle scelte di Oliverio. Il caso più eclatante risale al luglio 2015, nei giorni in cui il governatore si apprestava a varare la “giunta dei tecnici”, escludendo i consiglieri eletti. «Alto profilo solo negli esterni? Così si offende il Consiglio», il commento del giovane politico, che aveva anche invocato il «primato della politica»: «Sarebbe inaccettabile ed estremamente offensivo per l’intero Consiglio immaginare di poter comporre una giunta regionale che si risolva nell’equazione “alto profilo, competenze esperienze e professionalità-solo esterni”». Oliverio, poi, ha comunque fatto di testa sua.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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