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Nomine Consiglio, tensioni in maggioranza

REGGIO CALABRIA «Rimaniamo sorpresi dalla nota del collega Vincenzo Pasqua sulle nomine di competenza del consiglio regionale. La sua presa di posizione ci ha stupito ma, ne siamo certi, è frutto d…

Pubblicato il: 22/02/2017 – 16:09
Nomine Consiglio, tensioni in maggioranza

REGGIO CALABRIA «Rimaniamo sorpresi dalla nota del collega Vincenzo Pasqua sulle nomine di competenza del consiglio regionale. La sua presa di posizione ci ha stupito ma, ne siamo certi, è frutto di uno zelo disinteressato sul completamento delle nomine che può segnare un momento di ripartenza dell’azione di governo in Calabria, dopo due anni di legislatura in cui sono stati raggiunti traguardi significativi e apprezzabili». Lo dichiara il capogruppo del Pd in consiglio regionale Sebi Romeo.
«Ci sorprende che il collega Pasqua – prosegue – abbia evocato l’esercizio dei poteri sostitutivi del presidente dell’assemblea che, secondo il nostro ordinamento, costituiscono l’extrema ratio: il rimedio ultimo da esperire laddove le forze politiche non addivengano a un’intesa, auspicabile nel rispetto dei ruoli di maggioranza e minoranze. Del tutto pleonastica è poi la richiesta di procedure trasparenti e improntate al rispetto del principio di legalità. Pasqua dovrebbe sapere bene che, nei mesi scorsi, proprio il presidente del consiglio regionale, Nicola Irto, si è fatto carico di individuare un meccanismo inedito nella storia del regionalismo calabrese e del tutto trasparente: quello della scelta per sorteggio dei professionisti chiamati a operare negli organismi di garanzia e vigilanza, sottraendo così tali funzioni alle pur legittime determinazioni della politica che, però, si sarebbe ritrovata nelle condizioni di dover controllare se stessa. Non tema, dunque, Vincenzo Pasqua perché l’azione del consiglio regionale continuerà a essere fondata sui principi di legalità e meritocrazia, al riparo dalle tentazioni della lottizzazione sconsiderata che appartiene a un modo assai vecchio e dannoso di fare politica».
«Noi crediamo – aggiunge – che le cose vadano fatte bene, senza cedere ai tentativi di condizionamento, alle pressioni, se vogliamo anche alle logiche ricattatorie che in consiglio regionale non hanno diritto di cittadinanza. Il presidente Oliverio, la giunta e l’assemblea stanno operando alacremente per risolvere i numerosi problemi che attanagliano la nostra terra, ma lo sforzo per rendere la Calabria una regione normale inizia a far vedere i propri frutti e siamo certi che nell’arco della legislatura premierà il lavoro svolto».
«Un lavoro – conclude Romeo – condotto lontano dai riflettori perché noi siamo convinti che il bene dei calabresi valga più di cinque minuti di notorietà o della pretesa di qualche strapuntino. Una cultura, questa, che non appartiene a noi né, ne siamo certi, al collega Pasqua».

PASQUA: SI VOGLIONO TRAVISARE LE NORME  Immediata la controreplica di Pasqua: «Rimarrei colpito dalle affermazioni del buon Romeo se per un attimo dimenticassi che proviene da un partito in cui la scissione è divenuta ormai una realtà. Difatti, devo prendere atto della sua volontà di porre in risalto un atteggiamento  disgregante in cui il distinguo emerge palesemente dalla sue parole “una cultura che non appartiene né a noi né al collega Pasqua…”, e che per certi aspetti potrebbe francamente anche lusingarmi… soprattutto laddove si cerca disperatamente e purtroppo, anche goffamente, di travisare il significato chiaro e lampante delle norme di legge contenute nel disposto di cui agli articoli 113 del Regolamento sul funzionamento del consiglio regionale e 2, 6 e 7 della legge 4 agosto 1995 n. 39, in cui il potere sostitutivo del presidente del Consiglio non è derubricabile tanto a mera facoltà quanto a extrema ratio avulsa dalla prassi consolidata delle precedenti legislature. Esiste in proposito un preciso dovere istituzionale di ricostituire gli organi scaduti ormai da molto tempo e che possono agire soltanto in regime di ordinaria amministrazione proprio a causa di questo vulnus. Nessuna questione di spartizione pertanto potrà mai giustificare simili inadempienze, senza se e senza ma. Del pari, sul tema del sorteggio mi sono già espresso a suo tempo e proprio per questo ribadisco con forza l’esigenza vera di sottoscrivere appositi Protocolli di legalità in assenza dei quali qualsiasi modalità di scelta risulta a rischio. Sorteggi compresi. Altro che affermazioni pleonastiche. Infine vorrei ricordare al collega Romeo nei cui confronti nutro sincero affetto e stima e dopo quest’oggi, anche tantissima tenerezza, per il ruolo ingrato che a volte proprio a lui tocca svolgere, che l’unico seggio su cui sono felice di sedere è quello di cui mi ha liberamente onorato il popolo calabrese e non certo un singolo partito cui dover rispondere in ogni momento».

 

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