Dopo avere discusso la redazione della proposta legislativa “Montagna solidale” con gli amministratori locali e una serie di esperti nazionali in materia; dopo averne depositato il testo nell’agosto dello scorso anno; dopo aver puntualmente individuato, sin dall’inizio, le spese previste e i fondi Ue da utilizzare per la copertura; dopo essere stato costretto a interloquire per oltre un anno con il dipartimento risorse comunitarie che ha regolarmente tentato di svuotarla e ha fatto di tutto per bloccarne l’iter di approvazione, al fine di evitare che fosse invaso il campo delle sue cristallizzate rendite di posizione; dopo tutto ciò, mi tocca di apprendere dagli organi di stampa che il collega D’Acri annuncia trionfalmente un piano da 70 milioni per l’imboschimento e la creazione delle aree boscate, nonché per la prevenzione e il ripristino dei danni causati da incendi, calamità naturali ed eventi catastrofici.
Pongo a me stesso due semplici domande: qual è stata la prima misura che i lungimiranti burocrati regionali mi hanno chiesto di eliminare dal mio progetto di legge? Risposta: la Misura 8 del Psr (“Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste”). Qual è la misura che il non meglio chiarito piano boschivo prevede ora di utilizzare? Risposta: la Misura 8 del Psr.
Giusto per agevolare il lodevole lavoro del taglia e incolla, segnalo che il mio progetto prevede anche l’utilizzo degli Assi 3,5,6 e 8 del Por-Fse, con l’individuazione esatta delle priorità d’investimento, degli obiettivi specifici e delle azioni.
Intendiamoci, non è assolutamente un problema di attribuzione di meriti: ho ripetuto più volte al presidente Oliverio che sarei disposto a ritirare il mio progetto un minuto dopo che me lo si chiedesse, purché ne venisse recepito dall’esecutivo l’impianto complessivo e lo spirito sotteso: mi riferisco a quello spirito che rifiuta le misure-tampone, i finanziamenti a pioggia e l’ingrasso dei progettisti; mi riferisco a quello spirito che intende concentrare le risorse in progetti razionalmente strutturati, miranti ad attivare uno sviluppo sostenibile e una redditività capace di autosostenersi nel tempo. Il presidente Oliverio sarà con me, nei primi giorni di marzo, per un’iniziativa pubblica legata a “Montagna solidale”. Credo proprio che sarà quella l’occasione per dissipare le ombre e chiarire se i titolari della funzione legislativa hanno ancora la facoltà di esercitare le loro prerogative oppure se devono rassegnarsi a elemosinare la benevolenza del dirigente di turno.
*consigliere regionale del Pd
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