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Incastrato dal dna per il colpo alle Poste di San Luca

SAN LUCA I carabinieri della Compagnia di Bianco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura della Re…

Pubblicato il: 23/02/2017 – 8:46
Incastrato dal dna per il colpo alle Poste di San Luca

SAN LUCA I carabinieri della Compagnia di Bianco hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale di Locri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di Sebastiano Strangio, 25enne di Locri, ritenuto responsabile di rapina a mano armata in concorso con altri soggetti in corso di identificazione messa a segno il 3 novembre 2014 nell’Ufficio Postale di San Luca, per un bottino di 70.000 euro. Contestualmente sono state effettuate inoltre varie perquisizioni domiciliari a Locri, San Luca e Rimini.
L’indagine, scaturita a seguito della rapina, ha avuto inizio nel novembre 2014, ed è proseguita con la collaborazione del Ris di Messina, opportunamente delegato per gli accertamenti comparativi dei profili di Dna acquisiti nel corso delle indagini con quelli estrapolati dai reperti sequestrati sul luogo del delitto.

LA RICOSTRUZIONE Il 3 novembre 2014 due giovani, armati di pistola e a volto coperto, dopo essersi aperti una breccia nella parete posteriore dell’Ufficio Postale di San Luca, penetrano pochi attimi dopo l’allontanamento di un furgone portavalori e, armi in pugno, tenendo sotto continua minaccia il direttore ed una delle dipendenti, si fanno consegnare la somma di 70mila euro in banconote di vario taglio. In base alla ricostruzione, uno dei due rapinatori – scappando – cade da una scala posta sul retro dell’ufficio, rovinando a terra e perdendo la pistola (un’arma giocattolo). L’immediato intervento e il successivo sopralluogo effettuato dai Carabinieri consentono di rinvenire sul luogo la pistola giocattolo, un passamontagna ed un cellulare, sui quali vengono individuati profili di Dna riconducibili a due individui di sesso maschile. Arrivano poi le intercettazioni telefoniche e gli accertamenti tecnici che consentono di individuare i soggetti che avevano procurato le sim card utilizzate dai malviventi (4 persone) nonché alcuni nuclei familiari di San Luca ritenuti coinvolti nell’episodio delittuoso.

LA SVOLTA Sono ancora i carabinieri di San Luca a indirizzare le indagini nei loro confronti: recuperano oggetti (sigarette, bicchieri di plastica, ecc.) dai quali poter estrapolare i profili di Dna, da confrontare successivamente con quelli rinvenuti sugli oggetti posti sotto sequestro nel corso del primo sopralluogo.
È la svolta. Gli accertamenti, permettono di dare un volto al rapinatore che aveva indossato il passamontagna sequestrato: si tratta di Sebastiano Strangio. Ma non finisce qui: sempre nell’ambito di questa attività di indagine, nel tempo, è stato possibile denunciare ulteriori 14 (quattordici) persone ritenute responsabili a vario titolo di concorso in rapina, favoreggiamento personale, reati in materia di stupefacenti, violazione delle leggi sulla privacy e fittizia intestazione di beni.

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