SAN GIOVANNI IN FIORE «Il Comune di San Giovanni in Fiore sta obbligando 21 lavoratori del settore rifiuti ad accettare una ingiusta, arbitraria e pesante diminuzione dello stipendio, mai concordata con i sindacati». Lo affermano in una nota i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, che in proposito hanno scritto una nota al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, chiedendo l’immediata convocazione delle parti, perché «si sta aprendo un problema sociale molto grave, nonché di ordine pubblico, in quanto il prossimo 28 febbraio è in programma la firma del contratto da parte dei lavoratori». La nota è stata trasmessa pure all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), perché si pronunci sulle criticità evidenziate sulla procedura di gara per la raccolta differenziata, per cui Nesci e Parentela hanno presentato un’integrazione di esposto alla magistratura ordinaria e contabile. Pur non verso soggetti definiti, il dubbio dei 5 stelle è che dietro alla vicenda della differenziata, la quale penalizza il personale della cooperativa che finora ha gestito il servizio rifiuti, possano esserci accordi politico-elettorali per posti di lavoro aggiuntivi a discapito del personale da salvaguardare. I deputati 5 stelle hanno dunque sollecitato un approfondimento della Procura della Repubblica, dell’Anac e del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Alla Corte dei conti hanno invece chiesto di verificare l’ipotesi di danno erariale, viste le spese municipali di migliaia di euro per beni e servizi, invece a carico del vincitore della gara. Nello scorso luglio i due parlamentari avevano presentato al ministro dell’Interno una specifica interrogazione, chiedendo di verificare eventuali presupposti per l’invio di una commissione di accesso agli atti. «Le istituzioni – spiegano Nesci e Parentela – facciano piena luce, anche perché alla commissione consiliare Controlli il Rup non ha fornito precise spiegazioni, come risulta dalle note inviate dal presidente, il consigliere comunale Antonio Lopez».
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