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Un crowdfunding per documentare i mestieri perduti

A Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, vive Antonio, che ancora lavora come bovaro. La sua attività è uno degli esempi del patrimonio di tradizione presente in Calabria che rischia però …

Pubblicato il: 23/02/2017 – 15:01
Un crowdfunding per documentare i mestieri perduti

A Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, vive Antonio, che ancora lavora come bovaro. La sua attività è uno degli esempi del patrimonio di tradizione presente in Calabria che rischia però di essere dimenticato. Così vale anche per il resto d’Italia, dove decine di mestieri e botteghe con una lunga tradizione rischiano di scomparire per sempre, lasciando un vuoto di memoria e di opportunità per le future generazioni. Il sabotier, il magnin, il cembalaro, il tipografo e il mastro cartaro, sono solo alcuni dei numerosi mestieri da tutelare. Per evitare che tale ricchezza venga perduta, Alfredo Franco, regista freelance con oltre 40 anni di carriera alle spalle, ha ideato il progetto Antichemani, con l’obiettivo di documentare alcuni antichi mestieri, soprattutto quelli di cui si sta perdendo traccia, in una mediateca online liberamente accessibile. Non solo per archiviare, ma soprattutto per valorizzare un patrimonio di cui il nostro territorio è ricco.

Per raccogliere i 25mila euro necessari a produrre tre documentari su altrettanti mestieri e ad avviare la Mediateca, è iniziata oggi la campagna di crowdfunding Mediateca degli antichi mestieri (http://www.ideaginger.it/progetti/mediateca-degli-antichi-mestieri.html) sulla piattaforma Ideaginger.it. Ciascuno dei documentari avrà una durata di circa dodici minuti, sarà arricchito da un glossario video dei termini dialettali usati per attrezzi e lavorazioni e racconterà la storia di un diverso mestiere attraverso la voce degli stessi artigiani. I tre documentari saranno girati in Calabria, Sicilia e Romagna.

I “bovari della Serra” documenterà proprio la storia di Antonio, “vaccaru” di Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia, dove ancora taglia tronchi di faggio e li trasporta a valle con i suoi buoi, mentre Mastro Giovanni, l’ultimo calzolaio del borgo sarà invece dedicato all’ultimo “scarparu” rimasto a Gangi, in provincia di Palermo. L’ultimo mugnaio del Bidente racconterà infine l’attività di Gianfranco, ultimo “mulnèr” di un mulino ad acqua nella Valle del Bidente, in provincia di Forlì-Cesena, e attivo fin dal 1600.

«Abbiamo deciso di lanciare una campagna di crowdfunding – ha dichiarato Alfredo Franco, autore e ideatore di Antichemani – perché abbiamo bisogno dell’aiuto di chiunque voglia contribuire a far conoscere un patrimonio così importante di esperienze e conoscenze artigiane. La mediateca sarà accessibile liberamente, a disposizione di scuole, istituzioni culturali, musei e privati cittadini. Con la campagna di raccolta fondi – ha concluso Franco – vogliamo coinvolgere i nostri sostenitori, per realizzare insieme a loro questo progetto, perché in ogni bottega c’è qualcosa di tutti noi».

Per sostenere la campagna di crowdfunding è sufficiente collegarsi a Ideaginger.it, selezionare il progetto Mediateca degli antichi mestieri e scegliere l’importo con cui contribuire, tramite PayPal, carta di credito o bonifico bancario. Differenti le ricompense previste per i sostenitori in base al loro contributo: dall’invito a una delle tre proiezioni in anteprima, al dvd con i documentari e i glossari, dalla possibilità di ricevere dei prodotti realizzati proprio da alcuni degli artigiani coinvolti da Antichemani, come per esempio sabot, portacandele e altri, a quella di essere citati come co-produttori nei titoli di coda dei documentari.

Una campagna di crowdfunding per proteggere e tramandare antiche tradizioni che, in alcuni casi, rischiano di scomparire. Per poter dire insieme: «C’era una volta e c’è ancora».

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