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Guccione disegna la mappa del disagio sociale – I DOSSIER

COSENZA «Il Libro Bianco sul degrado edilizio e sociale della città di Cosenza fotografa perfettamente la condizione in cui versano i nostri quartieri periferici. Un focus scientifico, elabora…

Pubblicato il: 24/02/2017 – 15:45
Guccione disegna la mappa del disagio sociale – I DOSSIER

COSENZA «Il Libro Bianco sul degrado edilizio e sociale della città di Cosenza fotografa perfettamente la condizione in cui versano i nostri quartieri periferici. Un focus scientifico, elaborato alla luce dei dati forniti dall’Istat. Ma sono proprio questi dati a restituire un’immagine fedele della politica assente, che rivolge la sua attenzione altrove e lontano dalle zone più degradate della nostra città». È quanto ha sostenuto il consigliere comunale e coordinatore della Grande Cosenza, Carlo Guccione, durante la conferenza stampa di questa mattina, nella sede della Federazione provinciale del Partito democratico di Cosenza. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il Libro bianco sul degrado edilizio e sociale di Cosenza e delle altre città calabresi capoluogo di provincia.
«Nella zona – commenta Carlo Guccione – che comprende Via Pasquale Rossi, San Vito, Serra Spiga e Via degli Stadi il tasso di disoccupazione raggiunge i 26.8 punti, quasi il doppio rispetto alla parte centrale della nostra città (Corso Mazzini, Via XXIV Maggio, Via Montesanto, Via Vittorio Veneto, Via Roma, Via Nicola Serra, Autolinee e Corso Mazzini) con un valore di 13.8. Anche gli altri quartieri periferici hanno tassi di disoccupazione molto alti: La parte vecchia della nostra città – che comprende Via Rivocati, Piazza Riforma e Centro storico (24.7); Via Popilia e Gergeri (22.8), le Frazioni (Donnici – Casino Basco – Destra di Tornaturo – Cozzo San Lorenzo – Muraglione – Ciomma, Sant’Elia – Ciavola e Crispino-Sant’Ippolito – Borgo Partenope (17.1); Via Panebianco (16.7); Viale della Repubblica (16,3). Siamo in presenza di uno spaccato delle due città. Da una parte quella sotto i riflettori e l’altra lasciata al suo destino. Non servono progetti faraonici e irrealizzabili. La costruzioni di condizioni di vita migliori e il miglioramento della vivibilità passano attraverso politiche attive in grado di invertire la rotta. È necessario elaborare una strategia che favorisca la riqualificazione dei quartieri periferici attraverso l’utilizzo di risorse pubbliche e private, recuperando non solo la qualità urbanistica dell’abitare ma, contestualmente, mettendo in atto politiche di inclusione sociale e del lavoro al fine di migliorare i servizi per anziani, giovani e le categorie sociali più deboli. A tal fine occorre elaborare un modello operativo (nel rispetto del principio del consumo zero di suolo) in grado di prevedere lo sviluppo di progetti innovativi, sperimentali e dimostrativi almeno in un quartiere per ognuna delle cinque città capoluogo calabresi. Le nostre città hanno bisogno di una “Governance and social investment” pubblico-privato utilizzando gli investimenti previsti dal Por 2014-2020, dal Pon Inclusione (Programma operativo nazionale), dai programmi di edilizia sociale esistente (legge regionale 36/2008), dai fondi del Patto per la Calabria, dai fondi nazionali per la riqualificazione delle periferie delle città capoluogo di provincia e dalle risorse nazionali destinate alle politiche della casa».
È indicativo il fatto che le zone con il più alto tasso di disoccupazione siano anche quelle con il maggiore tasso di concentrazione giovanile: con 25.5 il quartiere Via Popilia-Gergeri ha il tasso più alto di Cosenza. Segue il dato del Centro Storico con 22.9; la zona che comprende anche Via degli Stadi con 22.5; il centro cittadino con 21.1; Via De Repubblica con 20.6; Via Panebianco con 20.4; le frazioni con 21.4.
«I dati dell’Istat – afferma Carlo Guccione – confermano il più elevato tasso di degrado edilizio nel centro storico di Cosenza con il 66%. Seguono la zona che comprende anche Via Degli Stadi (56%); Via Popilia-Gergeri(51%); Via della Repubblica (34%); le frazioni (33%); il centro cittadino (29%). Abbiamo denunciato da più tempo la mancanza di serie ed efficaci politiche abitative per combattere il progressivo aumento di questo indice. Ma l’attenzione di chi governa la città è, altrove. Una storia che i cittadini di Cosenza conoscono benissimo».
«Stessa logica – precisa Carlo Guccione – per il degrado sociale. Il centro cittadino ha un valore di -2.79, la zona di Via Panebianco -0.88. Il resto è composto dal picco in negativo del quartiere Via degli Stadi con 9.85, la parte vecchia della città con 9.44, Via Popilia con 6.14, le frazioni con 5.15 e Viale della Repubblica con lo 0.3».
«Il sindaco Occhiuto  – dice Carlo Guccione – ha dato il via libera alla Metro e alla città unica Cosenza Rende. Manca il nuovo ospedale. Se dice sì, si realizza il programma della Grande Cosenza. E io non ho più motivo di restare in consiglio comunale».

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