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NUOVE LEVE | Il racket sugli ambulanti – FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME Con l’operazione della polizia che ha portato all’arresto di 11 persone la Dda di Catanzaro ha colpito quelle che vengono ritenute le nuove leve della cosca Giampà. Per gli inquirenti…

Pubblicato il: 24/02/2017 – 10:12
NUOVE LEVE | Il racket sugli ambulanti – FOTO e VIDEO

LAMEZIA TERME Con l’operazione della polizia che ha portato all’arresto di 11 persone la Dda di Catanzaro ha colpito quelle che vengono ritenute le nuove leve della cosca Giampà. Per gli inquirenti, in particolare, grazie agli elementi emersi dalle indagini sarebbe stata accertata la responsabilità di alcuni degli arrestati per un ordigno ad alto potenziale esploso nei pressi del cancello d’ingresso della villa dell’imprenditore Vincenzo Perri, che la cosca avrebbe voluto costringere a restituire la somma di 100mila euro al capostipite della famiglia Ariceri, legata ai Giampà.
È poi emerso il coinvolgimento della cosca in una capillare attività estorsiva, finalizzata al sostentamento economico delle famiglie degli affiliati detenuti, nei confronti dei commercianti ambulanti che accorrevano a Lamezia Terme in occasione dell’annuale festa di San Giovanni.
E ancora, gli inquirenti ritengono di aver fatto luce sulla collocazione, sempre a scopo estorsivo, di una bottiglia molotov nei pressi di una palestra situata in centro e molto frequentata.
Altro elemento emerso dalle indagini riguarda il ruolo di Domenico Giampà, 36 anni, detto “Buccacciello”, ora collaboratore di giustizia, che in sostanza avrebbe svolto l'”incarico” di rappresentante esterno della cosca dopo il pentimento di Giuseppe Giampà, così da essere considerato come referente della famiglia rispetto a tutte le altre ‘ndrine calabresi.
Diversi dei soggetti arrestati oggi, annotano inoltre gli inquirenti, hanno legami di parentela con persone già tratte in arresto nelle diverse operazioni di Polizia condotte negli anni scorsi nei confronti dei Giampà. Come, per esempio, la 32enne Francesca Allegro, moglie di Giuseppe Chirico, 35 anni, detto “u batteru”, considerato elemento di vertice della cosca e detenuto per l’espiazione di una pena definitiva: alla donna viene contestato di aver svolto il ruolo di vettore delle indicazioni e delle direttive impartitele dal marito durante i colloqui in carcere verso gli affiliati in libertà.
Uno dei destinatari del provvedimento restrittivo al momento risulta irreperibile.

s. pel.

LE FOTO DEGLI ARRESTATI