TARANTO «Come mi sento? Io ora mi sento un disadattato sociale». Così parla con i giornalisti che lo contattano Angelo Massaro, di 51 anni, di Fragagnano (Taranto), assolto nel processo di revisione dalla Corte d’Appello di Catanzaro e scarcerato dopo 20 anni. Massaro è tornato nel suo paese e ha riabbracciato la moglie e i due figli. «Sono ancora molto frastornato e soprattutto incredulo, – dice Massaro – non riesco a capire come sia stato possibile interpretare male quella parola». Massaro infatti venne arrestato il 15 maggio 1996, aveva 30 anni. Un pentito, testimone “de relato” (riferiva cioè informazioni apprese da altri), lo accusava dell’omicidio di Lorenzo Fersurella, ucciso con colpi di pistola nel Tarantino per contrasti nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti facendo sparire il corpo. Una parola pronunciata in dialetto durante un colloquio con la moglie, che venne equivocata, convinse gli inquirenti della sua colpevolezza. È stato così ribaltato l’esito della sentenza definitiva che lo condannava a 24 anni di reclusione (diventati 30 per cumulo di pena comprensivo di una condanna a 11 anni per associazione finalizzata allo spaccio di droga) per un omicidio mai commesso. Angelo Massaro è tornato in libertà l’altro giorno e ieri, dopo aver sbrigato alcune incombenze burocratiche, ha raggiunto la sua famiglia nel paese di origine.
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