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«Il porto di Gioia Tauro tagliato fuori dai collegamenti con la Cina»

REGGIO CALABRIA «È con grande preoccupazione che constatiamo come ancora una volta il rilancio del porto di Gioia Tauro non rientri nelle priorità di intervento del governo attuale e di quello regi…

Pubblicato il: 25/02/2017 – 11:07
«Il porto di Gioia Tauro tagliato fuori dai collegamenti con la Cina»

REGGIO CALABRIA «È con grande preoccupazione che constatiamo come ancora una volta il rilancio del porto di Gioia Tauro non rientri nelle priorità di intervento del governo attuale e di quello regionale. Lo conferma, infatti, la notizia che il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio stia intrattenendo importanti trattative per la realizzazione di collegamenti commerciali tra la Cina e i porti di Genova e Trieste. Trattative che si inseriscono nella più ampia manovra del Governo di rafforzare i legami economici-commerciali con i Paesi asiatici». Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. «Ben vengano – aggiunge -, certamente, accordi che se avviati darebbero ossigeno all’economia nazionale, ma lo sconcerto è quando si apprende che il governo ignora ancora una volta la nostra regione e la giunta Oliverio che, in merito, si caratterizza con impegni che ormai assumono il valore di casi di “annuncite” in re ipsa». «Ci siamo ormai abituati – continua Nicolò – alla continua propaganda ed agli “spot no-stop”. Il Porto di Gioia Tauro costituisce una grande risorsa ed è volano di sviluppo per l’intera area del Paese che si colloca al centro del Mediterraneo. Ciò, purtroppo, discorda da scelte politiche che non intendono valorizzare la Calabria ed il Sud tant’è che al centro dell’interesse del governo, solo i porti di Genova e Trieste sono promossi come principali interlocutori di un mercato globale di levatura internazionale. Vengono meno, quindi, le logiche spesso e volentieri declamate dal presidente Oliverio che contrastano con le decisioni del governo nazionale». «E il porto di Gioia Tauro – prosegue il consigliere regionale – che occupa da sempre un ruolo strategico primario nella piattaforma logistica degli scambi del Mediterraneo? Cosa sta facendo e quali iniziative ha intenzione di attuare il presidente Oliverio per non consentire al suo “governo-amico” di perpetrare una nuova beffa nei confronti di una regione che a livello nazionale è ignorata? Lo scalo gioiese non può essere tagliato fuori dalla nuova “via della seta” che consiste in un importante snodo di porti e aree industriali che dalla Cina attraversa tutto il continente euro-asiatico». «In quest’ottica – aggiunge l’esponente politico – il nuovo terminal intermodale dello scalo gioiese per il quale, ricordiamo, sono stati investiti circa 40 milioni di euro e concepito per intercettare una parte di traffici attualmente movimentati tra l’Estremo Oriente e l’Europa attraverso i porti di Rotterdam e Anversa, avrebbe dato il via, certamente, ad una grande rinascita dando respiro all’economia e all’occupazione calabrese». «È un quadro davvero allarmante e preoccupante quello che scaturisce da questo scenario- conclude Nicolò. La posta in gioco è altissima. Perciò auspichiamo un immediato intervento del governatore Oliverio che faccia “la voce grossa” anche ai tavoli romani e non solo tra le aule di palazzo Campanella da dove rassicura i cittadini con le solite quanto vane promesse. Occorre invertire subito la rotta per scongiurare che la Calabria sia nuovamente defraudata da un governo perennemente distratto alle problematiche del Sud».

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