ROMA C’è un’altra parte galassia centrista che è in movimento. È l’Udc di Lorenzo Cesa e Franco Talarico. Smaltita la delusione per il divorzio da Casini, i centristi detentori del simbolo dello Scudo Crociato sono al lavoro per tracciare la nuova rotta. Che porta dritto a Forza Italia, al partito guidato da Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi c’è stato il primo contatto informale tra il Cavaliere e i vertici centristi. A Palazzo Grazioli Cesa e gli altri hanno illustrato all’ex premier il loro progetto: costruire un’area di centro per rafforzare la parte più moderata in modo da bilanciare l’ala lepinista della coalizione. L’idea di Berlusconi è far sì che l’Udc diventi l’ala sinistra della coalizione di centrodestra.
Il redde rationem nel Pd ha provocato scossoni anche negli altri partiti. E in questa fase di riassestamento in tanti sono tornati a chiedere ospitalità a Berlusconi. Ecco perché il leader di Forza Italia si è convinto a stringere una collaborazione con l’Udc. I centristi sarebbero la giusta camera di compensazione per tutti quei nostalgici del centrodestra che non troverebbero spazio tra le fila azzurra. Tra questi ci sono i verdiniani di Ala: Alfano e Casini immaginano una costituente centrista che dialoga con il Pd senza la loro presenza, e dunque a molti di loro non rimane altro che tornare a sperare di indossare la casacca azzurra. Tra loro potrebbe esserci – anche se ogni decisione verrà presa dopo l’assemblea nazionale di Ala – il deputato Pino Galati. La linea del Cavaliere, sul punto, è netta: porte aperte sì, ma non all’interno di Forza Italia. D’altro canto, è il ragionamento offerto da Berlusconi ai suoi interlocutori «come potrei accettare tutte queste richieste? Solleverei il polverone nel partito».
In Calabria l’arrivo di Galati (in realtà si tratterebbe di un ritorno) potrebbe dare ulteriore linfa all’Udc, che dopo aver celebrato il congresso regionale, superato la bufera dei sospetti del tesseramento gonfiato e metabolizzato l’addio di pezzi da novanta come i Trematerra senior e junior o gli ex consiglieri regionali Gianluca Gallo e Pasquale Tripodi, intende tornare a recitare un ruolo da protagonista all’interno dello scacchiere politico. Talarico, poi, dopo la fine traumatica dell’esperienza alla Regione, vorrebbe tornare in pista e tentare la scalata al Parlamento dopo il flop del 2013.
Il centro si sdoppia, insomma. Da una parte Alfano e Casini, dall’altra Cesa e i suoi fedelissimi. Con una legge elettorale che assegna il premio di maggioranza alla coalizione, i cespugli della Balena Bianca possono tornare a far sentire il loro peso. E magari diventare determinanti per la formazione di un nuovo governo.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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