ROMA Il nome “Democratici e progressisti”, con tanto di simbolo, già esiste ed è stato depositato alla Camera nel 2014. È quanto si conferma da fonti parlamentari Pd, a poche ore dall’annuncio del nuovo movimento di centrosinistra formato da ex Pd ed ex di Sel. “Articolo 1-Movimento democratico e progressista”, è il nome del nuovo soggetto. Ma “Democratici e progressisti” fu già usato per una lista presentata alle elezioni regionali della Calabria, nel novembre 2014, a sostegno dell’allora candidato alla presidenza Mario Oliverio. I detentori del simbolo sono il deputato Pd, già membro della segreteria renziana, Ernesto Carbone, il deputato dem Ferdinando Aiello e il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea.
I tre renziani, che hanno depositato nome e simbolo a Montecitorio, starebbero ora valutando azioni legali per difenderne la primogenitura e contestarne l’uso da parte del neonato movimento. Alle Regionali del 2014 i “Democratici progressisti” ottennero il 7,27% dei voti calabresi. In consiglio regionale i Dp sono rappresentanti dallo stesso Giudiceandrea oltre che da Arturo Bova e Giuseppe Neri.
«L’utilizzo da parte del nuovo movimento del nome “Democratici e progressisti” – spiega Giudiceandrea – crea solo confusione sia a noi che a loro. I Democratici progressisti calabresi fanno capo a Matteo Renzi. Sarebbe opportuno che loro facessero un passo indietro e se ciò non accadrà noi prenderemo le opportune decisioni. Ho chiesto a Nico Stumpo – conclude Giudiceandrea – di far riflettere su questa decisione dal momento che noi abbiamo depositato il nome».
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