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Ciconte a caccia di alleati sul suo nome

CATANZARO Il Pd, a Catanzaro, prova a farsi strada nella nebbia e, accesi i fari sul nome di Enzo Ciconte, prova a tirarsi fuori dalla secca in cui è finito negli ultimi mesi. Con manovre atte…

Pubblicato il: 27/02/2017 – 20:29
Ciconte a caccia di alleati sul suo nome

CATANZARO Il Pd, a Catanzaro, prova a farsi strada nella nebbia e, accesi i fari sul nome di Enzo Ciconte, prova a tirarsi fuori dalla secca in cui è finito negli ultimi mesi.
Con manovre attente e molta cautela, il segretario regionale Ernesto Magorno ha provato, nella serata di lunedì, a portare al tavolo cittadino l’ipotesi di sostenere la candidatura dell’ex vicepresidente della giunta regionale, dimessosi da quel ruolo perché il suo nome era finito nell’ormai nota inchiesta “Rimborsopoli”. La risposta? Tanti sì, qualcuno più convinto degli altri, ma alla fine nessuna investitura ufficiale. Solo un mandato esplorativo conferito allo stesso Ciconte per capire se le altre anime della coalizione (Ncd, Psi, S&D, Sergio Costanzo) possano essere interessate a sostenere il presidente dell’Ordine dei medici catanzaresi. Riunione quindi aggiornata a giovedì prossimo, termine entro il quale il consigliere regionale dirà al suo partito quali sono stati i riscontri.
La palla passa ora a Ncd, che a Catanzaro vuole dire Piero Aiello: il senatore potrebbe essere interessato alla soluzione Ciconte, ma in cambio chiederà di certo un appoggio politico e magari una posizione di rilievo per uno dei suoi a Palazzo de Nobili perché dovrà digerire il sostegno ad un candidato su cui campeggia il simbolo del Partito Democratico. Proprio su questo nodo, alcune trattative delle scorse settimane si erano bloccate perché c’era la volontà degli alfaniani di costruire un progetto fatto di liste civiche senza simboli di partito e con un candidato “esterno”.
Non è esclusa la soluzione di mezzo: il Pd candiderà Ciconte sostenuto da una coalizione senza Ncd che a sua volta si presenterà al primo turno con un proprio nome per poi convergere sul candidato democratico in caso di ballottaggio. Mal che vada – è la riflessione degli alfaniani – anche perdendo il ballottaggio, Pd ed Ncd avranno praticamente la maggioranza in consiglio comunale.
La partita, quindi, si gioca sul filo degli accordi politici che guardano non solo alle imminenti amministrative, ma soprattutto alle prossime politiche e alle eventuali posizioni lasciate vuote in Regione in caso di elezione al Comune o al Parlamento. Equilibri delicati che impatterebbero direttamente sulla composizione del gruppo Pd in consiglio regionale. Equilibri in cui però, almeno per il momento, non si registra un interessamento diretto del governatore Mario Oliverio. E la sua posizione sull’argomento peserà non poco.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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