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È del 52enne scomparso il cadavere trovato nei boschi delle Serre

SERRA SAN BRUNO I primi timori suscitati dalla inquietante notizia del ritrovamento di un cadavere nei boschi delle Serre si sono rivelati, purtroppo, fondati: il corpo ritrovato nel tardo pom…

Pubblicato il: 27/02/2017 – 17:27
È del 52enne scomparso il cadavere trovato nei boschi delle Serre

SERRA SAN BRUNO I primi timori suscitati dalla inquietante notizia del ritrovamento di un cadavere nei boschi delle Serre si sono rivelati, purtroppo, fondati: il corpo ritrovato nel tardo pomeriggio di lunedì è quello di Bruno Lacaria, commercialista 52enne che era scomparso da Spadola lo scorso 8 febbraio.
I familiari dell’uomo hanno riconosciuto gli indumenti che erano addosso al corpo rinvenuto in un dirupo nella zona montana al confine tra le province di Vibo e Catanzaro. In particolare, a confermare la notizia è il sindaco di Spadola, Giuseppe Barbara, parente di Lacaria. Sul posto i carabinieri della compagnia di Serra San Bruno, che si occupano delle indagini coordinate dalla pm Filomena Aliberti, e il medico legale Katiuscia Bisogni, che effettuerà l’autopsia da cui arriveranno conferme e dettagli su come è morto il 52enne.La vicenda resta tuttora avvolta dal mistero, ma la sensazione è che con il ritrovamento del corpo si potrebbe arrivare a una svolta nelle indagini.
Tutto da chiarire, inoltre, l’episodio che ha riguardato l’ultima persona che ha incontrato Lacaria prima di svanire nel nulla, ovvero il 46enne Giuseppe Zangari. Amico e compare d’anello del commercialista, Zangari avrebbe fatto un breve giro in auto con Lacaria la mattina della scomparsa, mentre il giorno dopo lo stesso 46enne è stato soccorso per un avvelenamento e ha poi raccontato agli inquirenti di essere stato costretto a bere pesticida, sotto la minaccia di una pistola, da due uomini a volto coperto che lo hanno raggiunto in un magazzino di sua proprietà. Sia il magazzino che il negozio di prodotti agricoli di Zangari sono stati posto sotto sequestro dagli inquirenti, che per i rilievi del caso si sono avvalsi del laboratorio mobile del Ris di Messina.
Le ricerche si erano sin da subito concentrate nella zona montana che sta a ridosso dei tre paesi (Spadola, Brognaturo e Simbario) alle porte di Serra San Bruno. Nei boschi del monte Lacina, dove si trova anche il lago artificiale dell’Alaco, erano arrivati sia i nuclei cinofili dei carabinieri che i sommozzatori dei vigili del fuoco. E in molti, considerando che l’auto di Lacaria era stata ritrovata a pochi passi dall’imbocco della provinciale che conduce nei boschi della Lacina, avevano temuto sin da subito ciò che il tragico epilogo delle ricerche ha finito per confermare.

s. pel.

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