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PresaDiretta tra gli sprechi della Protezione civile – VIDEO

CATANZARO Alla fine della puntata di PresaDiretta, Riccardo Iacona lancia l’hashtag #iostocontansi, che nel giro di pochi minuti, complice l’audience della trasmissione di Rai Tre, finisce tra i tr…

Pubblicato il: 27/02/2017 – 22:52
PresaDiretta tra gli sprechi della Protezione civile – VIDEO

CATANZARO Alla fine della puntata di PresaDiretta, Riccardo Iacona lancia l’hashtag #iostocontansi, che nel giro di pochi minuti, complice l’audience della trasmissione di Rai Tre, finisce tra i trend topic, gli argomenti più caldi sul social network.

 

Prima, nel suo viaggio in Calabria, Presa Diretta racconta di una città, Reggio Calabria, che danza pericolosamente sul rischio di un terremoto che potrebbe sbriciolarla senza che, negli ultimi 20 anni, gli edifici a rischio siano stati puntellati (semmai è vero il contrario: sono sempre più a rischio). A quel punto le telecamere arrivano alla Cittadella regionale. Carlo Tansi, dirigente voluto da Oliverio per guidare la Protezione civile, va subito al nocciolo del problema: «Quando sono arrivato, ho trovato 91 persone su un totale di 181 dipendenti in sala operativa a rispondere alle telefonate e solo tre funzionari tecnici laureati». E poi sprechi su sprechi. Sono questioni che Tansi ha già sollevato (in certi casi in maniera specifica, in altri ricorrendo ad allusioni sui social network), ma le immagini danno loro una nuova forza. La carrellata delle attrezzature mai utilizzate inizia con una sala operativa mobile «costata 800 mila euro e mai utilizzata. È stata acquistata nel 2005 – dice il dirigente – ed era stata richiesta dal dipartimento nazionale (della Protezione civile, ndr) ma non è stata fornita». E poi i tre gatti delle nevi da 350 mila euro ciascuno e i mezzi per la gestione dei crolli successivi ai terremoti, tre bestioni da 600 mila euro l’uno: «Li ho trovati senza targa né immatricolazione».

sala mobile
(La sala operativa mobile mai utilizzata dalla Protezione civile)

Tansi racconta gli atti ostili contro la Protezione civile (come l’incendio di un container con aiuti da spedire ad Amatrice) e le minacce di morte ricevute perché «ho toccato molti interessi con il mio lavoro, da quelli di chi dirigeva centri d’acquisto che gestivano milioni di euro ai privilegi del personale. Tutti prendevano straordinari stratosferici, il sistema era molto appetibile: tutti volevano venire alla Protezione civile».
Le considerazioni sul personale conducono Presa Diretta al cuore della sfida tra Tansi e la Cisal, il sindacato più rappresentato in Regione. Lo stesso sindacato che, con il suo segretario Gianluca Tedesco, ha chiesto l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del geologo che dirige la Protezione civile: «Avrebbe dovuto comunicate con le parti sindacali. E lo abbiamo invitato a fare nomi e cognomi». La videocamera riprende Tansi che mostra una busta paga: 6.094 euro per un mese di lavoro. Il montaggio fa il resto: una dipendente iscritta alla Cisal chiede un sindacato che «sia al servizio dei lavoratori e non della politica». Si stacca sull’inviato che intervista Tedesco: «Ma lei non lavora nella segreteria della consigliera regionale Flora Sculco?». «Sì, ma non vedo cosa ci sia di male».