ROMA Dopo meno di due mesi dall’apertura, sito di scommesse Betuniq ha annunciato la sospensione dell’attività, «a causa di alcune circostanze avvenute recentemente, tutte confluenti verso un’unica direzione», si legge in una nota pubblicata online. Il sito, ricorda Agipronews, aveva riaperto lo scorso 17 gennaio, dopo lo “stop and go” di novembre – quando fu attivo pochi giorni prima di una rapida retromarcia – e a poco più di un anno e mezzo dalla clamorosa operazione “Gambling” della procura antimafia di Reggio Calabria, che portò all’arresto di 41 persone e al sequestro di beni per due miliardi di euro. Al vertice della società maltese (ora chiusa definitivamente) c’era Mario Gennaro, manager finito nei guai per i rapporti – da lui stesso ammessi in lunghe deposizioni davanti agli inquirenti di Reggio Calabria – con la cosca della ‘ndrangheta dei Tegano, una delle più note sul territorio calabrese.
Arrestato a Malta grazie a una rogatoria internazionale, Gennaro ha trascorso qualche mese in carcere prima di iniziare a collaborare con gli inquirenti. Successivamente, riporta Agipronews, ha presentato alla Procura un piano per il rientro nell’industria del gioco, che ha ottenuto il “via libera” prima del Pm titolare dell’indagine “Gambling”, Stefano Musolino, e poi del giudice per le indagini preliminari, Barbara Bennato. Betuniq aveva quindi riaperto, con la gestione di Ugo Cifone – ex manager Goldbet e fondatore dell’associazione Acogi – e con la diretta collaborazione di Gennaro, che vive ora in regime di protezione: oggi la decisione di chiudere i battenti. La società ringrazia «i 2300 clienti che hanno scelto di registrarsi e di scommettere sul nostro sito», oltre a «tutte le autorità dello Stato italiano che si sono battute per darci la possibilità di lavorare in questo mercato» e «il nostro team di ragazzi che ogni giorno hanno messo anima e cuore per dare dei servizi eccellenti a tutti i nostri clienti».
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