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Guerra aperta (forse) sui cieli di Crotone

CROTONE C’è un nuovo tassello nella complessa vicenda dell’aeroporto Sant’Anna. E che rischia di rovinare i piani di chi vorrebbe un unico gestore per tutti gli scali calabresi, ma soprattutto la r…

Pubblicato il: 28/02/2017 – 8:38
Guerra aperta (forse) sui cieli di Crotone

CROTONE C’è un nuovo tassello nella complessa vicenda dell’aeroporto Sant’Anna. E che rischia di rovinare i piani di chi vorrebbe un unico gestore per tutti gli scali calabresi, ma soprattutto la riapertura in tempi rapidi dell’aeroporto pitagorico. La Sagas, infatti, a sorpresa (per alcuni) ha formalmente presentato istanza di costituzione in giudizio per l’udienza che si celebrerà giovedì 2 marzo davanti al Consiglio di Stato chiamata a decidere le sorti del bando dell’Enac per l’affidamento della gestione dei due scali aeroportuali di Reggio e, appunto, di Crotone.
L’ultima decisione del supremo organo di giudizio amministrativo aveva sospeso l’esecutività della sentenza del Tar della Calabria di annullamento del bando per l’affidamento in concessione della gestione totale degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone. Un passaggio che aveva consentito all’Enac di procedere speditamente alla gara e aggiudicarla nei giorni scorsi alla Sacal per entrambi gli scali. Un’accelerazione che per molti – ad iniziare anche dal viceministro Nencini e dunque dalla fronda governativa – era da considerare il via libera definitivo al progetto di una società unica di gestione del sistema aeroportuale calabrese.
Sulla carta l’unica strada da percorrere per tutte le parti istituzionali in pista per consentire la rapida riapertura dello scalo pitagorico e il felice esito di una lunga e complessa vicenda. Restava solo l’ultimo tassello, appunto: la decisione nel merito della Consiglio di Stato.
Poi a sorpresa la costituzione in giudizio della Sagas, la società di cui fanno parte una cordata capitanata dal Comune di Crotone ma anche dalla stessa Regione. Nonostante nei giorni scorsi da ambienti interni alla società si era ventilata la possibilità del ritiro del ricorso e in una nota diramata dal Comune pitagorico quella costituzione in giudizio era una sorta di atto dovuto: i soci si legge nella nota «hanno preso atto della costituzione depositata innanzi al Consiglio di Stato in merito al ricorso presentato da Enac».
Come se appunto fosse solo un passaggio formale e niente più, ma che cela in modo inequivocabile le profonde divergenze che esistono sul futuro del Sant’Anna. Da una parte chi è favorevole alla consegna delle chiavi dello scalo alla Sacal e dall’altra quanti vorrebbero mettere le mani sull’aeroporto pitagorico. Contraddizioni che celano, dunque, guerre di potere. E che rischiano di compromettere le sorti anche del Tito Minniti. Un eventuale azzeramento del bando Enac, infatti, pregiudicherebbe l’apertura dell’aeroporto in riva allo Stretto. Ma questa è un’altra storia.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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