Sì, è giusto. Vanno eliminati gli eccessi. Perché l’Italia è il Paese dei mille privilegi. Talvolta veramente insopportabili, soprattutto quando riguardano i “rappresentanti del popolo”, un popolo che oggi soffre veramente.
Ma attenzione, non abbiamo bisogno che le istituzioni siano piene di… straccioni. Bisogna piuttosto pretendere che gli eletti siano ricchi: di idee, competenze, qualità, prestigio, autorevolezza, onestà.
Non basta tagliare, occorre poi pretendere il meglio. Diversamente avremo sempre di più un Parlamento di ignoranti e incompetenti! E forse anche di “morti di fame”, che poi finiscono per fare danni enormi al Paese.
Lo stesso vale per gli enti locali, per le Regioni dove in questi ultimi 20 anni è successo di tutto. E sono stati eletti (grazie anche alle nobilissime preferenze) fior di nullafacenti e nullatenenti.
È troppo immaginare che gli eletti devono essere retribuiti in base alle loro presenze e alla effettiva e verificata “produzione”?
Avete mai fatto caso alla qualità legislativa delle regioni del Sud? Negli ultimi 15-20 anni è stata per lo più imbarazzante!
Ma c’è da chiedersi: come abbiamo potuto ridurre alla fame i sindaci? Eppure sono i più esposti, ma oggi i peggio pagati.
La democrazia in Italia ha bisogno di essere reinventata. Così com’è non funziona più, con le sue istituzioni lente ed elefantiache.
Lasciarle così, fa il gioco dei peggiori estremismi.
*ex parlamentare Pd
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