CATANZARO Anche i bambini venivano istruiti ai furti. Si comincia dai fondamentali, dalle piccole ruberie e dall’imparare a non farsi riprendere dalle telecamere dei supermercati. Uno dei dati che emerge dall’operazione “The Jackal”, condotta dalla squadra mobile di Catanzaro, è come «l’attività predatoria fosse divenuta un vero e proprio sistema di vita per gli indagati», ha detto il capo della Squadra Mobile, Nino De Santis. «Tutto nasce – ha spiegato De Santis – dal furto, a dicembre 2014, di un consistente numero di armi avvenuto nell’abitazione di un anziano che vive nel quartiere di Santa Maria». L’anziano, che custodiva le armi in un armadio blindato, si era recato dal barbiere quando i ladri sono entrati in azione. Alcuni di loro, anzi, si erano recati dallo stesso barbiere per rendersi conto del tempo che avrebbero avuto a disposizione.
Quello che tradirà la banda è la Fiat Stilo a bordo della quale i ladri si daranno alla fuga. Intercettata la macchina gli agenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri e dal pm Valerio Vito, danno il via a una serie di indagini e monitoraggi dai quali emerge l’attività quotidiana dei sei indagati. Non vi è conversazione in cui non si parli dell’organizzazione e messa a segno di furti in abitazioni, scippi e furti d’auto con relativo cavallo di ritorno. Emergono frasi del tipo: «Bello quello scippo, 2.600 euro abbiamo preso».
FURTI SU COMMISSIONE Ma il dato più avvilente che emerge dall’attività investigativa sono i furti su commissione. Spesso, persone senza troppi scrupoli si rivolgevano alla banda per chiedere motori, forniture di ruote per autocarri, che venivano regolarmente procurati attraverso le ruberie. Nel corso di una conversazione si parla di «intervento di chirurgia plastica», riferendosi alla cancellazione dei dati identificativi di un motore rubato.
BANDA PERICOLOSA La pericolosità degli indagati, ha sottolineato il dirigente della Mobile Angelo Paduano, sta anche nella contezza che questi davano di essere in possesso di armi. Da tempo, tra l’altro, c’era attenzione da parte delle forze dell’ordine su una serie di furti di armi in abitazioni.
DE SANTIS: «DENUNCIATE» «Abbiamo registrato reati di particolare allarme sociale», ha detto nel corso della conferenza stampa, il dirigente della sezione narcotici, Costantino Belvedere. «È stata stroncata l’operatività di un gruppo criminale dedito a reati predatori». L’appello che i dirigenti della Squadra Mobile hanno, infine, lanciato ai cittadini è «denunciate». «Quello che chiediamo ai cittadini – ha detto De Santis – è di non essere acquiescenti a richieste estorsive, come quella di un cavallo di ritorno, per non fomentare una spirale criminosa che può essere fermata con la denuncia».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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