ROMA Una lettera di diffida a usare il nome “Democratici e progressisti” è stata inviata questa mattina agli uffici di Camera e Senato dagli esponenti Pd Ernesto Carbone, Ferdinando Aiello e Giuseppe Giudiceandrea ai capigruppo di Mdp Francesco Laforgia e Maria Cecilia Guerra. I tre rivendicano di aver presentato la lista per il Pd in Calabria nel 2014 e perciò il loro legale – nella lettera di cui abbiamo potuto prendere visione – invita «a modificare la denominazione del gruppo degli ex Pd “Articolo 1 – Movimento democratico e progressista» e si riserva di ricorrere in ogni sede alle autorità giudiziarie.
I tre affermano di essere «rappresentanti e titolari del movimento e del gruppo politico “Democratici Progressisti”, facente parte, a pieno titolo, del Partito Democratico”. Questo «movimento politico – composto, appunto, da amministratori, dirigenti ed intellettuali del Partito democratico – ha partecipato alle elezioni regionali per il rinnovo del consiglio regionale della Calabria nel 2014, eleggendo ben tre consiglieri regionali componenti il relativo gruppo consiliare del quale Giudiceandrea è presidente», viene sottolineato nella lettera. «È evidente, dunque – prosegue la lettera – che la denominazione del nuovo gruppo parlamentare “Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista” e la sua, eventuale, utilizzazione, anche al di fuori del Parlamento, si palesa illegittima giacché contiene il nome ed il contrassegno di un movimento e di un gruppo politico già esistente e presente nelle istituzioni rappresentative. In altri termini, la denominazione del gruppo “Articolo 1-Movimento Democratico e Progressista” è priva dei caratteri distintivi ed originali, sanciti dalla legge e dalla giurisprudenza, perché palesemente confondibile con il corrispondente nome del movimento esistente e riproduttivo dei suoi elementi caratterizzanti».
Di qui l’invito a modificare il nome e la diffida, «sino a quel momento, a non utilizzare l’attuale denominazione, tantomeno a diffonderla a mezzo stampa». Se ciò non avverrà, avverte l’avvocato Valerio Zicaro, «adirò l’Autorità giurisdizionale competente, in ogni sede, per l’adozione dei provvedimenti necessari a tutela del movimento politico e del gruppo “Democratici Progressisti”».
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