HORROR SHOW | Il disinformato

di Pietro Bellantoni

25 febbraio
FRANCO LARATTA
(Ex deputato)

«Colpisce il fatto che davanti ad un’affermazione come quella fatta dal procuratore Gratteri (“La ‘ndrangheta è il primo partito in Calabria”), per molti versi sconvolgente, la reazione della politica calabrese sia stata di assoluto e tombale silenzio (…) il Pd calabrese avrebbe potuto organizzare almeno uno scambio di idee, una chiacchierata fra amici e compagni (non scissionisti). Ma che dico? Almeno un caffè, anche solo un caffè a quel bar sotto la sede regionale del Pd a Lamezia (…) E se è vero quello che diceva Pitagora: “L’inizio della saggezza è il silenzio”, c’è però da dire che in politica il silenzio equivale al nulla. E talvolta è sinonimo di complicità. E di paura».

25 febbraio
PD CALABRIA
(Segreteria regionale)

«Colpisce il commento di Franco Laratta, pubblicato sul Corriere della Calabria, circa una reazione silente del Pd Calabria rispetto ad alcune dichiarazioni del procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri. Ci sfugge il senso dell’intervento di Laratta, se non nel collocarlo in una ricerca di visibilità in tempi assai delicati e decisivi per il Pd e la politica in generale».

26 febbraio
MARIO OCCHIUTO
(Sindaco di Cosenza)

Su Fb: «Stanno per arrivare a Cosenza le dodici sculture dei Filosofi Guerrieri dell’artista Giuseppe Gallo, che saranno posizionate in Piazza Bilotti. Solo le sculture però, senza Franco Rossi, l’ottimo assessore regionale che vedete nella foto».

26 febbraio
MARIO OLIVERIO/1
(Governatore della Calabria)

«Ora basta. Non se ne può più. Solo la mancanza di conoscenza della Calabria ed un approccio lontano dalla realtà dei sul contesto territoriale, possono giustificare scelte scellerate come quella della soppressione della postazione dell’elisoccorso a Cirò».

27 febbraio
GIUSEPPE GIUDICEANDREA
(Consigliere regionale)

(Da Radio Cusano Campus) «Ci hanno copiato (…) Il nome Democratici e progressisti esiste, il simbolo ed il nome sono depositati alla Camera dei Deputati. (…) I Dp sono una corrente renziana calabrese, facciamo capo a Carbone, quello del “Ciaone”. Noi resistiamo, non vedo perché noi dovremmo cambiare il nome. Immaginate se possiamo ritenere di fare attività con lo stesso nome di D’Alema, non va bene!».

28 febbraio
GIUSEPPE AIETA
(Consigliere regionale)

«L’ingegnere Massimo Scura è un signore nominato dalla politica che tiene sotto scacco una regione intera per la responsabilità di una classe dirigente calabrese debole perché divisa e tutta assorbita da tattiche pre elettorali (…) solo attraverso un diffuso moto di indignazione popolare si potrà riuscire dove la politica sta fallendo per scarsa autorevolezza e peso di rappresentanza. A cominciare da me».

28 febbraio
MASSIMO CANALE
(Ex candidato primarie Pd)

28 febbraio
ARTURO SCOTTO
(Deputato di Articolo 1 Movimento Democratici e progressisti)

(Da “Un Giorno da Pecora”) Ernesto Carbone rivendica il nome Democratici e Progressisti? «Questo è un Paese dove la tendenza ad esser azzeccagarbugli è molto forte. A Carbone come a chi pone questo tema, non mi resta che dire “ciaone”».

28 febbraio
MICHELE CONIA
(Sindaco di Cinquefrondi)

«Una cittadina che ritrova anche un pizzico di follia e che esce dal grigio è una cittadina in cammino».

1 marzo
MATTEO RENZI
(Ex premier)

«Salerno-Reggio Calabria adesso. Non l’ho potuta inaugurare io, ma almeno la testo in notturna».

2 marzo
JOLE SANTELLI
(Deputata e coordinatrice Fi Calabria)

«Bello incontrare nuovamente il Pres Berlusconi ed i miei colleghi Coord regionali… E soprattutto vederli andare in visibilio per le leccornie calabresi che avevo portato… Fichi imbottiti ricoperti di cioccolato, mandarini e limoni con cioccolato».

2 marzo
MARIO OLIVERIO/2

«Il decreto del commissario ad acta va ritirato e, contemporaneamente, va fatta una ricognizione puntuale sulle attività svolte in materia di elisoccorso, avendo ben chiara la particolarità delle condizioni geografiche e orografiche della nostra regione per cui non si può chiedere un’applicazione ragionieristica degli standard e delle linee guida nazionali».

3 marzo
MASSIMO SCURA
(Commissario regionale della Sanità)

(Da La Gazzetta del Sud) La risposta al governatore: «Basta con questo stillicidio di menzogne che i tuoi informatori di propina
no (…) È ora che in questo disastro etico e organizzativo generale tu ci metta le mani, lasciando perdere i (dis)informatori per lavorare in sinergia con chi ci mette competenza, passione e fatica».

3 marzo
MARIO OLIVERIO/3

«Il commissario Massimo Scura parla da marziano. Dimentica, infatti, un piccolo particolare, ovvero che la sanità calabrese è commissariata e lui è il commissario. È il caso di dire che finalmente ha trovato la forza di leggere i risultati prodotti dalla sua gestione, certificando il suo fallimento. Infatti ne viene fuori una negativa rappresentazione che noi abbiamo puntualmente denunciato. Due anni di gestione disastrosa che è costata ai calabresi, per il solo commissario Scura, un compenso annuo di 171.312,00 euro, ai quali si aggiungono 94mila euro di arretrati per il primo anno di attività oltre al rimborso spese per missioni, trasferte ed indennità varie». Sotto sotto, però, si amano.