REGGIO CALABRIA Si è svolta oggi, dinanzi alla commissione Vigilanza del consiglio regionale, l’audizione del vicepresidente della giunta Antonio Viscomi con riguardo alle società partecipate, al bilancio consolidato ed agli enti strumentali. «Viscomi – si legge in una nota della giunta – ha preliminarmente inteso ringraziare la commissione per l’attenzione dedicata ai temi in esame, già in parte trattati in una precedente audizione che ha avuto luogo non più tardi dello scorso mese di gennaio, ed ha poi evidenziato che, proprio in considerazione di tale attenzione e per il rispetto dovuto alla commissione, non ha inteso chiedere il differimento dell’audizione pur in presenza di una contestuale convocazione di giunta».
«Il vicepresidente – prosegue la nota – ha poi fornito una dettagliata informazione, consegnando anche le relazioni elaborate allo scopo dai dirigenti competenti, sulla situazione delle società, delle fondazioni e degli enti strumentali, sia per quanto riguarda i profili di bilancio, sia per quanto riguarda gli aspetti relativi alla governance. In particolare, ha ricordato che l’attività di redazione del bilancio consolidato non si identifica nella mera sommatoria di valori contabili di amministrazioni diverse dal momento che, la riforma dei sistemi di contabilità impone una radicale riforma della cultura di governo degli apparati amministrativi che ruotano nell’orbita della Regione, anche perché questa non può più essere considerata come una grande mamma che interviene sempre a pagare il conto delle spese scriteriate e senza giudizio dei figli. In questa prospettiva, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge nazionale e in coerenza con essa, è stata avviata una radicale azione sugli strumenti per rafforzare e garantire le procedure di coordinamento e di controllo da parte della Regione Calabria (come amministrazione capogruppo), sia con gli atti di indirizzo adottati dalla vicepresidenza con note circolari del 19 e del 29 settembre 2016, sia poi con la delibera di giunta n. 442 del 10 novembre 2016 (che ha dettato linee guida e definite modalità e tempistiche per l’approvazione e la trasmissione dei documenti contabili e per il rafforzamento del ruolo dei dipartimenti che esercitano la vigilanza sulle attività rispetto all’operato dei soggetti controllati, soprattutto per ciò che concerne il contenimento delle spese) e la delibera di giunta n. 559 del 28 dicembre 2016 che ha definito l’insieme della amministrazioni da considerare ai fini del consolidato. A queste due delibera sta per seguire una specifica delibera, già definita dai dipartimenti competenti, per meglio distribuire e definire competenze e responsabilità all’interno dei dipartimenti: “Sapere prima chi fa cosa e perché è condizione necessaria per far funzionare il sistema, evitando la ben nota melassa del rimpallo di responsabilità”».
«Il vicepresidente – prosegue la nota – ha poi fornito le informazioni sullo stato di attuazione del piano di razionalizzazione societaria e sui commissariamenti in atto, evidenziando la costante azione di affiancamento e monitoraggio delle strutture tecniche regionali nonché l’impegno personale del presidente Oliverio nell’incontrare i commissari impegnati sui vari e difficili fronti, come talvolta emerge anche nelle cronache giornalistiche. In particolare, il vicepresidente ha evidenziato come alcune Fondazioni presentano problemi veramente complicati dal punto di vista tecnico-contabile, anche per l’esistenza di controversie giudiziarie, il più delle volte civili o lavoristiche, che rendono difficile assumere decisioni prima della relativa definizione. In conclusione, il vicepresidente non si è sottratto nell’evidenziare alcuni punti politicamente significativi toccati nell’audizione. Il primo è relativo al fatto che la galassia degli enti, delle fondazioni e delle società deve essere profondamente ristrutturata, ma questa azione di riforma necessita ora più che mai di una precisa individuazione di quella che gli esperti di organizzazione chiamano “mission aziendale” nonché di una preliminare verifica di fattibilità e di sostenibilità, anche per evitare di avere riforma belle sulla carta, ma non operative o attuabili soltanto aumentando i costi a carico dei cittadini. In questa prospettiva il Consiglio regionale è chiamato ad esercitare il ruolo ad esso proprio, tracciando, con una visione generale di sistema, ciò che è più utile per la Calabria e per i cittadini calabresi. Il secondo punto riguarda la questione dei commissariamenti degli enti subregionali».
«Sul punto – conclude la nota – il vicepresidente Viscomi ha concordato che alla fase destruens, necessaria per consentire l’acquisizione di un quadro reale ed oggettivo, è necessario che segua ora una fase construens, i cui tratti caratteristici dovranno essere la semplificazione e la professionalizzazione dei sistemi di governo e di gestione per dare risposta serie e reali al vero datore di lavoro di tutti coloro che operano nelle amministrazioni, datore di lavoro che non è – o non dovrebbe essere – chi procede alla nomina, ma sempre e soltanto i cittadini».