CATANZARO “Acque di Calabria srl”, società partecipata al 100% da Veolia che detiene il 46,5% di Sorical, viene stoppata dalla giunta regionale nel suo tentativo di “evadere” dalla Calabria. La storia dei guai del sistema idrico è vecchia, lo stop a questo colpo di teatro invece è recente. Ed è riassunto nella delibera approvata ieri dall’esecutivo Oliverio. Riassumiamo: la Calabria tornerà alla gestione pubblica dell’acqua, il punto è come farlo. E al di là dell’impalcatura normativa da definire, ci sono delle enormi questioni economiche in piedi. Regione e Veolia devono ancora fare i conti, cioè stabilire, nel lungo limbo della liquidazione di Sorical, se vi siano delle quote che i privati devono ancora versare al pubblico. In questo contesto, si inserisce la proposta dei francesi di Veolia, pronti a cedere le loro quote (poco meno della mettà della società che gestisce l’acqua) alla cifra simbolica di un euro. Apparentemente sembra un affare, nei fatti sarà bene approfondire le verifiche. Nel contratto che lega Veolia alla Regione Calabria sono inserite specifiche spese per investimenti. Prima dell’addio – è il senso dell’atto approvato dalla giunta – si controllerà l’effettiva realizzazione di quegli investimenti. Se sono avvenuti, bene, altrimenti l’amministrazione potrebbe chiedere al privato di versare l’equivalente dei fondi non investiti nel corso degli anni. Questo controllo incrociato, tecnicamente una due diligence, è la consegna degli assessori e del presidente per i tecnici del dipartimento “Infrastrutture e Lavori pubblici”. Il dipartimento dovrà fare anche la verifica della situazione economica, finanziaria e patrimoniale della Sorical. Questo, «considerato che per riformare il servizio – si legge tra l’altro nella delibera – è necessario verificare l’opportunità e la convenienza dell’acquisto dai privati delle quote di Sorical, anche in considerazione della volontà espressa da “Acque di Calabria” di dismettere la sua partecipazione in Sorical, partecipazione che consentirebbe alla Regione di realizzare una struttura interamente pubblica». Insomma, meglio verificare prima di comprare tutte le quote a un euro.
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