REGGIO CALABRIA In una interrogazione sulle “Procedure per la denuncia, il deposito e l’autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica” di cui alla legge regionale numero 37 del 28 dicembre 2015″, il consigliere regionale Michele Mirabello (Pd), alla guida anche della Commissione Sanità, chiede al presidente della giunta regionale «quali iniziative decise e risolutive si intendano adottare al fine di garantire un processo di cambiamento finalizzato ad assicurare efficacia, efficienza e sicurezza nell’interesse generale dei cittadini calabresi». Mirabello, nella sua iniziativa, chiede altresì «se non si intenda sospendere l’attuale piattaforma informatica con lo scopo di appurarne la piena funzionalità attivando le necessarie procedure di verifica nonché tutte le azioni di integrazione e semplificazione, al fine di renderla efficiente nell’uso per l’utente».
Ricordando «le criticità, nell’attuazione della legge regionale e del relativo regolamento, già rilevate dagli ordini professionali, anche nell’imminenza dell’entrata in vigore prevista per il 1 gennaio scorso», Mirabello richiama il percorso «che ha portato al proponimento della procedura informatizzata per le autorizzazioni sismiche, ovvero della piattaforma informatica regionale denominata Sismi.Ca, che è stato anche generato al tavolo tecnico istituito con i dieci Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti e dell’ordine regionale dei geologi della Calabria. E ciò – sottolinea – dopo che sono stati rilevati i limiti della precedente procedura Sierc».
«Alla base dell’interrogazione- aggiunge Michele Mirabello- c’è il dato che le procedure attuate dagli Uffici regionali preposti all’applicazione della normativa sismica, non consentono in alcun modo di garantire tempi certi, in merito al rilascio delle necessarie autorizzazioni e/o certificazioni propedeutiche alle attività edilizie, né a garantire così livelli maggiori di sicurezza sismica, situazione che determina gravissimi danni al tessuto economico territoriale. Altra preoccupazione – conclude il consigliere regionale – è che l’avvio di questa procedura a oggi si presenta lastricato di incomprensibili ritardi, blocchi e sospensioni della trasmissione dei progetti che impediscono non solo ai professionisti l’esercizio dell’attività professionale ma provocano un danno economico enorme a tutta la filiera del settore dell’edilizia già amplificato dall’attuale drammatica crisi lavorativa».
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