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Nuovo manager all'Arcea, la denuncia del sindacato

CATANZARO «All’Arcea, che ha una dotazione organica di poco più di 40 dipendenti, il direttore procede a nominare tre dirigenti a tempo determinato e, peggio ancora, due di questi vengono prorogati…

Pubblicato il: 09/03/2017 – 10:51
Nuovo manager all'Arcea, la denuncia del sindacato

CATANZARO «All’Arcea, che ha una dotazione organica di poco più di 40 dipendenti, il direttore procede a nominare tre dirigenti a tempo determinato e, peggio ancora, due di questi vengono prorogati in violazione di tutte le procedure previste». Bruno Ruberto è il coordinatore e segretario regionale della Uil-Fpl, il settore del sindacato che si occupa della pubblica amministrazione. 
Il suo lavoro lo ha portato davanti a un bando che considera pieno di «potenziali illegittimità» e di «elementi sostanzialmente irregolari». È quello per il conferimento di un incarico di dirigente a tempo determinato, approvato con il decreto numero 9 del 25 gennaio 2017. Le perplessità della Uil sono finite in una lettera/diffida inviata a Maurizio Nicolai, che dirige l’Arcea, alla Corte dei Conti, all’Autorità nazionale anticorruzione e al governatore Oliverio (che ha trattenuto per sé la delega all’Agricoltura). Sono tre i punti che il sindacato contesta. Il primo è il «superamento e la violazione dei limiti percentuali della dotazione organica riferiti ai posti dei dirigenti attribuibili al personale esterno all’amministrazione». Per Ruberto il problema è nello sforamento dei limiti della legge Brunetta, violata – a suo dire – anche nella parte che «prevede, tra l’altro, che il conferimento degli incarichi dirigenziali a soggetti esterni debba avvenire dopo aver accertato che la professionalità non sia rinvenibile nei ruoli dell’Amministrazione». Non basta: nella lettera spedita a Corte dei conti e Anac, Ruberto specifica che «il reperimento all’esterno di personale dirigenziale avviene presumibilmente senza che la predetta Agenzia regionale abbia provveduto a effettuare la programmazione triennale e annuale del fabbisogno di personale (…). Tale rilievo viene evidenziato non avendo riscontrato nel provvedimento di approvazione dello schema di avviso pubblico, nessun esplicito richiamo a un atto fondamentalmente preliminare e propedeutico all’avvio delle procedure di reclutamento di personale in argomento, tra cui quelle a tempo determinato che devono avvenire nel rispetto di tale principio». 
Tre contestazioni da valutare che arrivano (anche) sulla scrivania di Oliverio. Ma soprattutto degli organi istituzionali chiamati ad approfondire la vicenda: la Uil, infatti, invita magistratura contabile e Anticorruzione nazionale «a monitorare e verificare le potenziali illegittimità segnalate e in corso di attuazione, tenuto conto che, gli incarichi di che trattasi, ormai da molto tempo hanno una “temporalità” così limitata che non consente organicamente una corretta programmazione e conseguentemente la dovuta efficacia, garantite dalla copertura dei posti dell’area della dirigenza a seguito di regolari concorsi pubblici, previa le previste procedure in materia». Contestazioni chiare, rispetto alle quali la risposta del dirigente non entra esattamente nel merito. Si limita a un laconico «si evidenzia che, nella instaurazione della predetta procedura, sono stati tenuti in debita considerazione tutti i profili da voi palesati». (ppp)

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