CATANZARO Il Tar Calabria–Catanzaro, Sezione Prima, con ordinanza 9 marzo 2017 n. 385, nel giudizio promosso dai Lloyd’s di Londra contro l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) per l’esclusione dei ridetti Lloyd’s da una gara d’appalto, ha disposto la sospensione del giudizio rimettendo la questione pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
Il Tribunale, aderendo alle tesi prospettate dal difensore dell’Arpacal, Valerio Zicaro – e, soprattutto, condividendo le perplessità da questi sollevate in ordine ad un evidente contrasto tra norme europee e norme nazionali – ha rivolto, alla Corte di Giustizia, il seguente quesito: «Se i principi sanciti dalle norme europee in materia di concorrenza, di cui al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue), nonché i principi che ne derivano, quali l’autonomia e la segretezza delle offerte, ostino ad una normativa nazionale, come interpretata dalla giurisprudenza, che ammette la contemporanea partecipazione a una medesima gara indetta da un’amministrazione aggiudicatrice di diversi syndacates aderenti ai Lloyd’s of London, le cui offerte siano state sottoscritte da un’unica persona, rappresentante generale per il Paese».
Si tratta di una questione – quella relativa alla particolare organizzazione dei Lloyd’s di Londra – oggetto di soli tre precedenti giurisprudenziali nazionali ma, nel contempo, mai affrontata, in relazione alla compatibilità con le norme del Trattato europeo e con i principi in materia di concorrenza, dalla giurisprudenza di nessun Paese europeo.
Il nodo interpretativo, pertanto, sarà sciolto dai giudici lussemburghesi.
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