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Agricoltura, Coldiretti: «No a smart card per gasolio»

CATANZARO «L’assegnazione del gasolio agricolo agli agricoltori doveva essere una cosa semplice, a portata di mano, per cominciare ad inaugurare l’indispensabile processo di semplificazione delle p…

Pubblicato il: 12/03/2017 – 16:12
Agricoltura, Coldiretti: «No a smart card per gasolio»

CATANZARO «L’assegnazione del gasolio agricolo agli agricoltori doveva essere una cosa semplice, a portata di mano, per cominciare ad inaugurare l’indispensabile processo di semplificazione delle procedure amministrative. Macché. Niente di tutto questo. Anzi. Qualche burocrate regionale si è inventato le smart card». È quanto afferma, in una dichiarazione, il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro. «Tra l’altro questo – prosegue Molinaro – è stato fatto in contrasto con quanto previsto dalla delibera di giunta regionale, la 432 del 10 novembre 2016, che disciplinava appunto l’assegnazione del gasolio, ma anche con le linee operative sulla semplificazione e dematerializzazione che più volte il presidente Oliverio ha rivendicato come scelta ineludibile e indispensabile. A quattro mesi dall’approvazione della Dgr e dopo diversi incontri con funzionari regionali siamo costretti ancora a rilevare che restano i disagi, i ritardi, le incertezze operative e soprattutto non si realizza la Semplificazione amministrativa in favore degli agricoltori. Inspiegabilmente si introducono le “smart card”. Questo sta a significare nuove credenziali di accesso, esposizione di dati personali degli agricoltori, duplicazione dei processi amministrativi e soprattutto “mantenere il pellegrinaggio” verso gli uffici provinciali del dipartimento Agricoltura».
«Vogliamo ricordare – sostiene ancora Molinaro – che gli agricoltori non sono dei clandestini, ma sono già censiti, identificati ed accreditati sul Sistema informativo agricolo nazionale con specifico codice univoco di identificazione, ovvero il codice fiscale; non vi era alcun bisogno e necessità di una nuova tessera magnetica, bastava autorizzare i Caa, che operano gia’ per conto della Pubblica Amministrazione e offrono le dovute garanzie».

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