I fatti nel nostro editoriale e l’interpretazione (distorta) di Greco

Gentile Pollichieni,
stia sereno, sono nella mia città e continuo a svolgere il mio lavoro al servizio della comunità calabrese in Italia e nel mondo, come ho sempre fatto e come continuerò a fare fino a che ne avrò la possibilità. La mia coscienza e i valori della mia famiglia mi portano a camminare a testa alta e con la schiena dritta non fuggendo mai alle mie responsabilità, ove ci fossero, ma affrontando il destino con coraggio, determinazione e con la certezza di aver sempre agito seguendo le regole della legalità e del rispetto delle istituzioni. Mi rammarica molto il suo gratuito livore e la tua transoceanica cattiveria.
Vede, Pollichieni, ognuno di noi ha una storia e la mia la difendo con i denti perché è frutto di sacrificio e di sudore.
Cordiali saluti.

Orlandino Greco

consigliere regionale

La nota, che abbiamo riportato integralmente è giunta a noi ieri ma, mi dicono i cultori della materia e i perditempo del virtuale, che ancor prima Orlandino Greco l’aveva postata nel suo profilo facebook. Giusto per chiarire la cronologia.
Nel merito. Sappia Orlandino Greco che non siamo capaci, e in qualche caso ce ne dispiacciamo, né di “livore gratuito” e tantomeno di “cattiveria transoceanica”. Abbiamo riportato un fatto disdicevole e istituzionalmente poco elegante. Non ascrivibile a Greco ma semmai a chi, leggasi Gerardo Mario Oliverio, ha ritenuto di inviarlo in Australia per suo nome e conto. Certo, fossimo stati al posto di Orlandino Greco avremmo declinato l’incarico per ragioni di opportunità ma questo non è oggetto del nostro servizio e neanche della replica, che nulla osserva circa il contenuto, veritiero, del nostro editoriale ma si affanna a dargliene una chiave di lettura che, ribadiamo, è assolutamente distorta. (P.P.)